La robotica industriale è una delle innovazioni più importanti della storia moderna.
Negli ultimi anni questa innovazione è diventata prerogativa anche delle aziende più piccole, garantendo un importante passo nella crescita di produttiva di interi settori caratterizzati dalla piccola e media impresa.
In determinati settori produttivi, i robot meccanici sono diventati addirittura fondamentali. Non si tratta più di un aiuto alla produzione, ma di un elemento imprescindibile per il raggiungimento di livelli di produttività adeguati.
Con questo articolo vogliamo approfondire alcuni aspetti della robotica industriale che forse non conosci.
Che cos’è la robotica industriale
Prima di tutto dobbiamo spiegare bene che cos’è la robotica industriale. Se non si comprende appieno questo termine diventa quasi impossibile cogliere i grandi vantaggi di queste nuove tecnologie in ambito industriale.
Si parla di robotica industriale quando un sistema automatico sostituisce un essere umano all’interno della catena di montaggio. Il robot va a sostituire l’uomo quindi in tutti quei passaggi ripetitivi che non richiedono creatività e che la macchina è in grado di ripetere all’infinito senza alienarsi o stancarsi.
Nello specifico, la macchina in questione viene definita ROBOT.
Che cos’è un robot
A questo punto occorre definire cosa sia un robot. In questo caso possiamo dare tre differenti definizioni.
RIA: in questo caso il robot viene definito come uno strumento riprogrammabile e in grado di compiere diverse funzioni. Lo scopo finale del robot è quello di spostare, rimuovere o aggiungere oggetti differenti, grazie a movimenti programmati in precedenza da un essere umano.
Definizione semplice: in questo caso non si fa riferimento ad una vera e propria definizione, ma si sottolinea come il robot non sia altro che una speciale connessione intelligente tra percezione e azione, in quanto non è una macchina in grado di compiere un certo tipo di lavoro, ad una velocità superiore e senza alcun difetto rispetto all’azione umana.
ISO 8373: infine abbiamo la definizione che fa riferimento all’ISO 8373. In quest’ultimo caso, il robot non è visto come un sistema con controllo automatico, che può essere riprogrammato e può compiere diverse funzioni, che può essere fisso o mobile, con tre o più assi, e con uno scopo legato ad operazioni di automazione industriale.
Le tipologie di robot disponibili
Esistono moltissime tipologie di robot industriali, ma per semplificare possiamo suddividerli in tre categorie: robot di primo livello, robot di secondo livello e robot di terzo livello.
Quando parliamo di robot di primo livello, facciamo riferimento a macchine che riproducono esattamente il compito per cui sono state programmate. Hanno un software al loro interno in grado di far muovere la macchina secondo parametri impostati in precedenza, come la velocità, la frequenza, la distanza degli oggetti, la direzione e così via.
Quando si parla, invece, di robot di secondo livello, facciamo riferimento a macchina che hanno un software al loro interno in qualche modo flessibile. Questo software è in grado di adattarsi a determinate situazioni. Un esempio pratico è rappresentato dalla visione artificiale grazie alla quale i robot sono in grado di analizzare l’oggetto che devono spostare, calcolare la distanza del caso e solo in un secondo momento agire in base ai dati in questione.
I robot di terzo livello, infine, sono i più all’avanguardia e ne esistono solo alcuni prototipi. Questi robot posseggono delle vere e proprie reti neurali che gli permettono di prendere decisioni in totale autonomia, anche in assenza di esseri umani.