Emilio Cataldo, di H-Opera, ci racconta i tanti passi avanti fatti in ambito medico, ostacolati però dalle inefficienze dell’apparato burocratico
A quale bisogno concreto risponde la vostra idea e a chi è rivolta?
La dima vertebrale, da noi progettata, dà modo ai chirurghi di operare sulla colonna vertebrale non più “ad occhio”, ma in modo personalizzato, preciso (poiché progettazione e planning sono effettuati con moderni software e non unicamente tramite TAC) e di abbattere di rimando sensibilmente i rischi per il paziente. Ciò si declina anche in un vantaggio economico per il Sistema Sanitario Nazionale.
Ad oggi qual è stata la risposta alla vostra innovazione? Si è fatto avanti qualche investitore?
Abbiamo proposto la nostra applicazione ad una vasta gamma di operatori spinali e neurochirurghi, da quelli più “giovani” a quelli della “vecchia guardia” (generalmente più refrattaria a questo tipo di innovazione); quasi tutti hanno accolto l’idea con curiosità ed entusiasmo. Ciò ci ha fatto capire che il problema che affrontiamo è molto sentito. Abbiamo avuto anche diverse proposte di collaborazione e altre ancora stiamo valutandole; il vero “problema” risiede nella macchina burocratica che riguarda questo tipo di dispositivi medici.
Per innalzare anche il livello di competitività del Paese occorrerebbe?
Noto una grande voglia generale di innovare ed elevata qualità inventiva. Probabilmente, l’efficienza del sistema resta il più importante ingranaggio da ingrassare.
Su cosa si soffermano più spesso i suoi occhi quando è in giro per il mondo?
Sono sempre attratto dalle “diversità”, quelle umane, paesaggistiche, culturali. Ancora di più rimango affascinato da come, pur interfacciandosi con realtà completamente avulse alla propria, sia sempre possibile trovare, nelle diversità, grandi similitudini.
Qual è stata la scoperta tecnologica che ha rivoluzionato la sua esistenza?
Credo che l’evoluzione e la divulgazione della rete Internet rappresenti forse la più consistente rivoluzione, avendo permeato in modo quasi totalizzante, tutti i campi e tutti i settori.
Quella, invece, che cambierà il mondo nei prossimi anni?
La divulgazione di tecnologie di stampa 3D cellulare (bioplotter), insieme alle nano tecnologie, consentiranno di effettuare considerevoli passi in avanti nel campo medico (e non solo).
Ci crede nell’intelligenza (artificiale) al potere?
Gardner affermava che non esiste l’intelligenza, ma “le intelligenze”. Credo che quella “artificiale” potrà essere un valido supporto alle altre forme di intelligenza umana. Tuttavia, supporre un’egemonia dell’intelligenza artificiale farebbe perdere di senso anche le parole che ci stiamo scambiando.