Per la Ceo & CoFounder di Orange Fiber, Adriana Santanocito, il Premio Best Practices per l’Innovazione è testimonianza di un Mezzogiorno di Italia che ha voglia di fare, lavorando ogni giorno per reinventare il presente
Il sottotitolo del suo progetto potrebbe essere come lo scarto rinasce risorsa: quali sono le sue applicazioni e quali i mercati?
Orange Fiber nasce dal sogno di creare un prodotto sostenibile per la moda, sempre più sensibile ai temi della tutela ambientale e della salute del consumatore. Negli ultimi anni, infatti l’industria della moda sta vivendo profonde trasformazioni, sia per quanto riguarda i processi produttivi che per l’impiego dei materiali. Il nostro prodotto mira proprio a soddisfare queste nuove esigenze di sostenibilità
del comparto moda e, in virtù di ciò, abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse da parte di alcuni brand storici del Made in Italy che vorrebbero provare il tessuto e inserirlo nelle loro collezioni. Stiamo facendo del nostro meglio per far crescere il progetto e ci auguriamo di affermare quanto prima la nostra presenza nel mercato dei tessuti innovativi, per poi iniziare una fase di internazionalizzazione dell’impresa.
Alla voce investimenti chi è coinvolto, pubblico, privato o ambedue le parti?
Trasformare un’idea in un’impresa operativa è un obiettivo molto ambizioso che richiede impegno e investimenti. Ci vogliono anni di ricerca applicata e scale up prima di poter arrivare a vendere il proprio prodotto e rendere l’azienda economicamente sostenibile. In questi anni di ricerca applicata è necessario però avere a disposizione capitali e competenze per assicurarsi che il prodotto o il processo su cui si lavora sia di qualità, ed è davvero difficile che imprese private o investitori corrano questo rischio. Noi siamo state fortunate e ad oggi abbiamo ricevuto supporto economico sia privato, da parte di Business Angels siciliani, sia pubblico, con il fondo del bando FESR Seed Money 2013 di Trentino Sviluppo.
Mettiamo ai voti la vostra esperienza al Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno: qual è il vostro giudizio?
Il nostro giudizio è assolutamente positivo. Crediamo che il Premio sia stato un buon veicolo per far conoscere il nostro progetto, promuovere la nostra innovazione di processo e di prodotto e instaurare una rete di relazioni potenzialmente vantaggiosa per lo sviluppo della nostra impresa. Il Premio dimostra chiaramente che c’è un Sud in movimento, che ha voglia di fare e di innovare e a chi come noi è in fase di startup non possiamo far altro che consigliare di partecipare.
Secondo lei chi è il buon innovatore di domani?
Il buon innovatore è chi sa guardare il mondo con occhi diversi, chi vive i problemi come opportunità di successo e lavora ogni giorno per reinventare il presente partendo da ciò che più gli sta a cuore.
IL TESSUTO CHE PROFUMA DI SICILIA
I consumatori potranno avere finalmente accesso ad una moda sostenibile di ele vata qualità con il valore aggiunto dell’arricchimento vitaminico ad effetto cosmetico
Orange Fiber è una startup che sviluppa cosmetotessili per la moda partendo dai sottoprodotti agrumicoli, nato dalla voglia di trasformare uno scarto in un prodotto innovativo per consumatori consapevoli. Ogni anno in Italia l’industria di trasformazione degli agrumi produce oltre 700.000 tonnellate di prodotto derivato da smaltire, l’obiettivo di Adriana Santanocito ed Enrica Arena, è di trasformarlo in un manufatto che risponda al bisogno dei fashion brand di utilizzare tessuti sostenibili e innovativi di alta qualità e dei consumatori di avere accesso ad una moda sostenibile di elevata qualità con il valore aggiunto dell’arricchimento vitaminico ad effetto cosmetico. A settembre 2014 è stato presentato il primo prototipo di tessuto derivato dagli agrumi, frutto di un processo di ricerca iniziato con il Politecnico di Milano e consolidatosi con il deposito di domanda di brevetto italiana nel 2013 e PCT nel 2014.