Anche i commercialisti rientrano tra i professionisti che dal mese di agosto del 2013 sono obbligati a stipulare una polizza assicurativa. Il loro, come è facile intuire, è un ruolo particolarmente delicato: per capirlo è sufficiente pensare a che cosa potrebbe succedere per un errore compiuto in una dichiarazione dei redditi, con conseguenze potenzialmente gravi per il cliente.
Quest’ultimo, a quel punto, potrebbe richiedere un risarcimento al commercialista, che a sua volta rischierebbe di veder compromesso il proprio patrimonio per uno sbaglio non voluto. Ecco a che cosa serve la Polizza Commercialista: a proteggere i professionisti del settore in presenza di eventuali richieste di indennizzo.
Come scegliere la polizza migliore
Ovviamente nel momento in cui ci si accinge a sottoscrivere una RC professionale è importante riuscire a individuare la formula che garantisca le condizioni migliori: non solo quelle più convenienti dal punto di vista economico, ma anche quelle che possono offrire la massima protezione. Come avviene per ogni altra assicurazione, infatti, anche in questo caso sono previsti dei massimali, delle franchigie, delle garanzie accessorie e delle esclusioni. Due delle clausole più interessanti tra quelle che possono essere inserite riguardano la retroattività e la clausola postuma.
La clausola della retroattività
Grazie a questa clausola, il commercialista ha la certezza di essere tutelato rispetto a danni che potrebbe aver causato prima di sottoscrivere la polizza. La postuma, invece, offre una protezione per i danni provocati dopo che è cessata l’attività lavorativa.
Come stipulare l’assicurazione
Vale la pena di tener presente che la polizza RC professionale commercialista costituisce un passo propedeutico rispetto allo svolgimento della professione. Nel momento in cui la si sottoscrive, si può scegliere se fare riferimento alle convenzioni collettive o se individuare da soli il prodotto assicurativo che si preferisce. Le convenzioni sono previste da consigli nazionali ed enti previdenziali: hanno pro e contro che è utile conoscere in previsione di una scelta. Il principale vantaggio, in particolare, è rappresentato dal prezzo annuale più basso. Tuttavia, il rovescio della medaglia consiste nel fatto che si tratta di una specie di precompilato: questo vuol dire che il commercialista che opta per questo tipo di polizza non ha l’opportunità di cambiare in alcun modo le condizioni.
Qual è la copertura prevista
La polizza professionale commercialisti copre unicamente i danni involontari: in questa casistica rientrano tutti quei danni che possono essere ricondotti a una situazione di inadempienza, di imperizia, di imprudenza e di negligenza, oltre che a colpa grave. È bene sapere che si deve trattare di danni involontari, la cui natura deve comunque essere provata. Giusto per essere ancora più chiari, gli atti illeciti che vengono determinati in modo volontario non sono in alcun modo coperti. Nel caso in cui un professionista sappia di essere colpevole di una frode, la compagnia assicurativa non potrà prevedere alcun tipo di indennizzo.
I danni coperti
Entrando più nel dettaglio, la polizza RC professionale commercialisti copre i danni che riguardano errori commessi nelle consulenze fiscali e tributarie, ma anche il tardivo invio di documenti o la mancata trasmissione degli stessi, la sospensione totale o parziale dell’attività e le sanzioni fiscali. Fanno parte dei danni coperti, inoltre, gli sbagli compiuti nella gestione della contabilità, lo smarrimento di valori o di soldi ricevuti dal cliente e i danni provocati da praticanti, da dipendenti o da collaboratori che lavorano per il commercialista a cui è intestata la polizza. È infine importante sottolineare che tutti gli esperti contabili e tutti i commercialisti devono sottoscrivere questa assicurazione, che è obbligatorio per legge da circa 7 anni (dall’agosto del 2013, per la precisione).