La Legge di Bilancio 2023 prevede delle nuove regole e delle novità che interessano anche il regime forfettario e in particolare ciò che riguarda i limiti previsti per l’applicazione di questo regime fiscale.
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha prodotto alcune stime molto interessanti, che permettono di comprendere a quanto può corrispondere il risparmio in media: si tratta di una cifra di circa 7.700 euro, che riguarda in generale i contributi, l’IVA e l’IRPEF. Si prevedono, quindi, delle novità in arrivo per il regime forfettario, in seguito ai cambiamenti che sono stati apportati nel 2019.
Cosa cambia con la Legge di Bilancio
Da quando è stato introdotto, il regime forfettario ha già subito numerose modifiche e sul web non manca di certo il materiale informativo al riguardo. Infatti, grazie all’attività divulgativa portata avanti dai professionisti del settore come il sito regime-forfettario.it, è possibile restare costantemente aggiornati su tutte le novità riguardanti le soglie e i requisiti per accedere a questo regime fiscale.
Con la Legge di Bilancio 2023 ci sono dei cambiamenti importanti che occorre sottolineare. Infatti, secondo ciò che stabilisce il provvedimento, potrà essere possibile versare un’imposta sostitutiva che corrisponde al 15% oppure che corrisponde al 5% in riferimento ai primi cinque anni di attività. La soglia massima per poter usufruire di questa possibilità, in termini di ricavi, corrisponde a 85.000 euro.
A chi conviene il regime forfettario 2023?
In generale potrebbe anche darsi che il regime forfettario nel 2023 possa interessare più contribuenti, perché può configurarsi come una possibilità importante, molto conveniente. Infatti, stando agli ultimi dati a disposizione, le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio assicurerebbero un risparmio medio di 7.700 euro, considerando complessivamente IRPEF, IVA e contributi.
Quindi possiamo dire che ci sono delle differenze sostanziali rispetto alla Legge di Bilancio 2019, alla quale fino a questo momento si è fatto riferimento e che poneva la soglia limite a 65.000 euro. Bisogna considerare, comunque, la soglia pari a 100.000 euro, che viene intesa come clausola antielusiva. Superando questa soglia, la fuoriuscita dalla Flat Tax è immediata e avviene già nel corso dell’anno.
Con la Legge di Bilancio 2023 il regime forfettario potrebbe convenire perché si potrebbero risparmiare circa 5.900 euro per quanto riguarda l’IRPEF, circa 1.050 euro in termini di riduzione dei contributi e circa 750 euro per l’IVA.
Ci sono vantaggi per i più ricchi?
Qualche dubbio nasce dal fatto che i nuovi limiti non rispetterebbero veri e propri principi di equità alla perfezione. Infatti, a questo proposito è stata svolta un’analisi da parte dell’Ufficio per il Bilancio. Tutta questa indagine ha messo in luce che ci potrebbe essere un risparmio molto più importante per coloro che sono dotati di Partite IVA più ricche.
Già il DDL Bilancio nelle sue bozze ha messo in evidenza questo elemento, attestando però il fatto che il fenomeno coinvolgerebbe soltanto un numero ristretto di persone. In totale si prevedono vantaggi progressivi e differenti per le varie categorie di contribuenti e il guadagno sarebbe di più per circa 60.000 utenti, che beneficiano della Flat Tax, almeno secondo i nuovi limiti che sono stati indicati dalla Legge di Bilancio 2023.
L’analisi che è stata condotta dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio apre nuove prospettive, perché, tenendo conto del percorso portato avanti dal 2019, si potrebbe andare verso un regime alternativo a quello della progressività dell’IRPEF, con differenze tra professionisti e imprese individuali.
Si tratta di un fattore che non può essere trascurato, perché parliamo comunque di un unico segmento, che è quello dei lavoratori autonomi, che potrebbero risentire di problemi di equità. In tutto questo si deve considerare anche che ci sono altri contribuenti, come dipendenti e pensionati, che beneficiano contemporaneamente dell’imposta progressiva.