Il mercato non regala nulla. Se trovate un’obbligazione con rendimento molto elevato e prezzo basso, sarà legata a un rating molto basso o ad alti rischi, come quello politico o l’instabilità valutaria
Che cos’è lo spread? Innanzitutto, partiamo dalla traduzione dall’inglese: letteralmente spread significa differenza. In finanza può essere usato per diversi concetti, ma normalmente i giornali si riferiscono alla differenza di rendimento tra due obbligazioni o titoli di Stato.
Quando titolano “Lo Spread” senza dare ulteriori definizioni, si riferiscono alla differenza tra rendimenti dei titoli di Stato tedeschi (Bundesanleihen, comunemente noto come bund) e quelli italiani (Buoni del tesoro pluriennali o BTP) con scadenza a 10 anni, emessi in euro. Il rendimento effettivo è il risultato di componenti diverse tra domanda e offerta: da un lato c’è l’emittente che ha necessità di ottenere denaro, ma più obbligazioni emette e più deve cercare di renderle attrattive per i compratori, aumentando quindi il rendimento.
Dall’altro lato c’è il compratore, che sta cercando un buon affare, tra rendimento, scadenza e solidità dell’emittente.
In tutto questo si innesca la fiducia (o la sfiducia) dei compratori nei confronti dell’emittente o di altre variabili, come la situazione politica, l’inflazione o la crescita economica.
A domanda crescente, sale il prezzo e scende il rendimento. Se il titolo è di nuova emissione è più semplice trovare una valore di rendimento congruo, ma se il titolo è già stato emesso, non può che variare di prezzo per riequilibrare un tasso di rendimento troppo alto o troppo basso rispetto ai suoi simili già sul mercato.
Infatti, il mercato non regala nulla.
Se trovate un’obbligazione con rendimento molto elevato e prezzo basso, sarà legata a un rating molto basso o ad alti rischi, come il rischio politico o l’instabilità valutaria, oppure la politica economica o la spesa pubblica. Tornando allo Spread BUND/BTP, perchè esiste un differenziale tra questi due titoli di Stato emessi da due paesi dell’Unione europea? L’ingranaggio dell’Ue non sembra essere lubrificato bene, perchè ogni Stato membro sembra fare storia a sé. La Germania è considerata Paese solido, con un rischio di insolvenza molto basso.
Al contrario dell’Italia, ritenuta inaffidabile e con un rischio elevato di non riuscire a rimborsare i prestatori di denaro, cioè chi ha acquistato i Buoni del tesoro pluriennali.
Entrano in gioco anche le attese su inflazione, debito pubblico, PIL. La misura di questa differenza è lo Spread, che viaggia ora intorno a 135/145, dipende ovviamente dal momento in cui lo guardate perchè varia in continuo. É espresso in punti base, quindi se volete un dato in percentuale basta dividere (1,35% – 1,45% di differenza tra il rendimento di un titolo di Stato tedesco e uno italiano). Lo spread può quindi essere considerato un misuratore, inversamente proporzionale, della fiducia che i compratori hanno nei confronti dell’emittente; al crescere della fiducia, decresce lo spread e viceversa.
Uno Stato insolvente, o in gravi difficoltà, dovrebbe ricorrere a manovre restrittive, come la riduzione della spesa pubblica o l’aumento della tassazione, con effetti collaterali deprimenti per l’economia e gli investimenti.
La distinzione andrebbe fatta anche tra mercato primario, cioè riservato a istituzionali (banche, fondazioni) o grandi investitori e mercato secondario, esteso a tutti, anche ai piccoli risparmiatori.
Il mercato secondario risente direttamente del “sentiment” (altra parola inglese per definire lo stato d’animo nei confronti di un evento), mentre quello primario ne è influenzato in misura molto minore. Solo se il sentiment negativo continua per molto tempo, anche il mercato primario ne prenderà atto.Come mai allora gli Stati Uniti (treasury bond) hanno uno spread così elevato (160 circa) rispetto alla Germania? Sono un Paese meno solido e a maggior rischio fallimento?
Bisogna ricordare che la Banca Centrale Europea ci mette del suo, perchè si è impegnata per riacquistare parte dei titoli Ue emessi, per sostenere i Paesi dell’Unione (il cosiddetto Quantitative Easing).
Anche le manovre straordinarie di politica monetaria influenzano le valutazioni. Stessa cosa si può dire per la FED. Poi c’è la questione delle diverse valute, cioè le considerazioni in merito all’andamento del tasso di cambio EUR/USD.
Quando lo spread sale, il dollaro americano tende ad apprezzarsi verso l’euro.
Quindi lo spread tra le emissioni dei due Paesi è influenzato da molte più variabili e non necessariamente uno spread elevato significa debolezza USA, anzi potrebbe voler dire il contrario.
Come ho già detto, in finanza nessun regala nulla, quindi bisogna capire bene quali sono le motivazioni che fanno salire o scendere il valore di un titolo di Stato e prendere le opportune decisioni di acquisto o vendita. Va ricordato, inoltre, che queste devono essere prima di tutto funzionali ai propri progetti di vita, alle proprie aspirazioni, a quanto e quando si vuole ottenere qualcosa con il denaro.
Non ha alcun senso rincorrere il maggior rendimento possibile, anche perchè oltretutto sarebbe una strategia perdente in partenza.