Una commedia sentimentale, intensa ed elegante: questo è Magari di Ginevra Elkann.
Il film si basa su una serie di ricordi e di attimi di nostalgia, guardando al concetto di famiglia perfetta che inseguiamo, soprattutto da bambini, presentando adulti imperfetti, che cercano di fare del proprio meglio, barcamenandosi tra la vita e i sentimenti.
Magari racconta la storia di Alma, Jean e Sebastiano, tre fratelli, molto legati tra loro, che da Parigi, città in cui vivono nel sicuro, seppur bizzarro, ambiente alto borghese della madre di fede russo-ortodossa, si ritrovano improvvisamente scaraventati nelle braccia di Carlo (Riccardo Scamarcio), padre italiano, assente, anticonformista e completamente al verde, che non ha alcuna idea di come badare a sé stesso, figuriamoci ai figli.
Durante una vacanza di Natale passata in una casa al mare insieme a Carlo e alla sua collaboratrice Benedetta (Alba Rohrwacher), in un momento di sospensione dalle loro vite vere, i nodi delle tensioni di famiglia vengono al pettine.
Carlo scopre degli aspetti oscuri della sua ex moglie e dimostra ai suoi figli di essere un padre inaffidabile, ma incredibilmente carismatico e – nonostante le sfide e le tensioni quotidiane – la piccola Alma continua a credere fermamente che un giorno, Magari, la sua famiglia possa tornare a unirsi come un tempo.