«M’han detto va nel Vietnam…»

I punti salienti dell’accordo di libero scambio tra UE e Vietnam

 

Lo scorso 8 giugno, l’Assemblea Nazionale del Vietnam ha ratificato l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Vietnam noto come “EVFTA” ovvero “Europe Vietnam Free Trade Agreement”.

Tale intesa, già approvata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, rispettivamente nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno, era già stato firmato dalle due parti il 30 giugno 2019. Esso offre concrete opportunità e vantaggi alle aziende comunitarie interessate a esportare verso l’intero sud-est asiatico e rilancia il commercio internazionale in un momento così delicato, a causa del forte rallentamento dei volumi di beni scambiati nel mondo duramente colpiti dalla pandemia da Covid-19. È interessante sottolineare come a distanza di pochi mesi l’Unione Europea chiuda un secondo accordo di libero scambio con un altro Paese ASEAN (del Sud-Est Asiatico) dopo quello con Singapore del novembre 2019.

L’accordo di libero scambio UE-Vietnam è definito da molti come «l’accordo più moderno e ambizioso mai concluso tra la UE e un Paese in via di sviluppo», in quanto prevede che il Vietnam faccia sforzi particolari nel campo dei diritti umani e dei diritti del lavoro oltre a garantire il rispetto di uno standard ambientale e sociale elevato, in linea con i regolamenti europei; un segnale forte dell’Europa che va a sostegno di un commercio libero e multilaterale, in un periodo storico in cui le tensioni commerciali tra Stati e il protezionismo dominano le scene internazionali.

Il Vietnam è il secondo partner commerciale dell’UE nell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) dopo Singapore, con scambi di merci per 47,6 miliardi di euro all’anno.

Le esportazioni dell’UE verso il Paese crescono del 6% all’anno, eppure il suo deficit commerciale con il Vietnam è pari a 27 miliardi di euro nel 2018. Secondo uno studio della Commissione Europea, infatti, entro il 2035 l’accordo farà aumentare i flussi in export verso il Vietnam del 29% per un valore superiore a 8 miliardi di euro. Le principali importazioni dell’UE dal Vietnam comprendono apparecchiature per le telecomunicazioni, abbigliamento e prodotti alimentari. In Vietnam, l’Europa esporta essenzialmente macchinari e attrezzature di trasporto, prodotti chimici e agricoli. Non è sbagliato pensare ad un Vietnam come porta di accesso per tutti i Paesi che aderiscono all’ASEAN, mercato vasto e strategico per il quale si potrà avere un accesso privilegiato a un’economia in rapida crescita con oltre cento milioni di consumatori, molto giovane, dinamica e con una classe media in crescita e un sistema educativo di qualità.

Per quanto riguarda l’Italia, l’accordo potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso. Infatti, dati ISTAT e Confindustria confermano che finora il nostro Paese ha un deficit commerciale con il Vietnam, importando beni, nel 2018, per 2,5 miliardi di euro, a fronte di 1,3 miliardi di esportazioni. Tra le ragioni del deficit vi è sicuramente l’alta percentuale di dazi applicata ai prodotti europei, che rappresenta un freno anche per le imprese italiane che già esportano in Vietnam. L’abbattimento dei dazi arrecherà grandi benefici ai diversi settori dell’export italiano, come la meccanica, l’automotive, il tessile, il comparto farmaceutico oltre alla filiera vinicola e agroalimentare per i quali l’accordo salvaguarda le indicazioni geografiche europee di ben 169 prodotti. Tra i prodotti dell’agroalimentare italiano interessati alla tutela citiamo tra tutti: l’aceto balsamico di Modena, la bresaola della Valtellina, il grana padano, la mozzarella di bufala campana, il prosciutto di Parma e il prosecco. In via definitiva, si assisterà, nel corso dei prossimi 10 anni a una eliminazione complessiva del 99% dei dazi vietnamiti sui prodotti in import dall’Europa.

Condizione necessaria per l’accesso alle agevolazioni tariffarie sarà che i beni scambiati acquisiscano l’origine preferenziale, ovvero rispettino le regole di origine preferenziale dettate per capitolo di Sistema Armonizzato (HS) o voce doganale (prime 4 cifre) ed elencate nell’allegato 2 del protocollo dell’accordo di libero scambio UE – Vietnam.

Al fine di beneficiare della riduzione o abbattimento daziario, i prodotti che rispetteranno la regola di origine previsti dall’accordo e otterranno l’origine preferenziale dovranno essere accompagnati da un’opportuna prova di origine.

La prova dell’origine preferenziale per le esportazioni di prodotti originari da Europa a Vietnam sarà la dichiarazione su fattura compilata da un Esportatore Registrato al sistema REX, a decorrere dalla data di entrata in vigore dell’accordo. E’ specificato che non sarà possibile ricorrere ai certificati di circolazione EUR 1 e allo status di Esportatore Autorizzato.

In definitiva, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea della comunicazione 2020/C e 196/06, l’Unione Europea sceglie il sistema REX per la prova di origine con il Vietnam.