Vantaggiosa la convenzione tra il Ministero, Invitalia e Abi che facilita di molto la realizzazione dell’investimento, senza che l’imprenditore anticipi il totale
Nuova impresa a tasso zero di Invitalia è una agevolazione per quanti vogliono avviare attività imprenditoriali nei settori del commercio, turismo, servizi alle imprese e alle persone, produzione beni nei settori dell’industria, artigianato e trasformazione prodotti agricoli.
L’agevolazione ammonta ad un finanziamento a tasso zero pari al 75% con un totale investimento fino a un massimo di 1,5 mln di euro, rimborsabili in 8 anni in rate semestrali. Ha una elevata criticità l’aspetto economico finanziario dei S.A.L (stato avanzamento lavori) la cui rendicontazione può essere effettuata con due modalità. Si può richiedere, entro quattro mesi dalla stipula del contratto di finanziamento con Invitalia, una anticipazione alla prima quota di finanziamento, pari ad un massimo del 25%, indipendentemente dalla realizzazione dell’investimento e dietro presentazione di una fideiussione assicurativa o bancaria a favore di Invitalia. Detta anticipazione comporta di procedere poi ad una rendicontazione con titoli quietanzati ponendo l’imprenditore nella posizione di dover anticipare finanziariamente i titoli di spesa per poi ricevere il finanziamento.
In alternativa, la seconda strada è quella di optare per una rendicontazione sulla base di fatture non quietanzate. La beneficiaria è tenuta ad aprire un conto corrente vincolato presso una delle banche che abbia aderito alla Convenzione Mise – Abi – Invitalia e su tale conto far confluire le richieste S.A.L. per un massimo di 3 di cui il primo di almeno il 25% e l’ultimo almeno il 10%. La peculiarità di tale modalità di rendicontazione che, come si intuisce, rinuncia ad avere una anticipazione in aiuto, è che la banca provvede al pagamento delle fatture presentate previo nulla osta da parte di Invitalia che, entro sessanta giorni dalla richiesta dell’erogazione del relativo S.A.L, effettua tutte le verifiche del caso prima di dare il nulla osta al versamento del contributo.
Al fine di fare il pagamento la banca, però, verificherà la presenza sul conto corrente dei mezzi propri da parte dell’imprenditore, consistente nel 25% mancante più il 22% di iva e senza tali fondi la banca non provvede al pagamento. Ad esempio, a fronte di una richiesta di S.A.L. pari a 100.000 euro, Invitalia farà accertamenti al fine di riconoscere il contributo, accreditando in banca 75.000 (il 75%). La banca, a sua volta, provvede a pagare il fornitore direttamente a condizione che sul conto corrente della beneficiaria siano liquidi e disponibili per il pagamento 25.000 (25%) più 22.000 di iva (22%).
Si configura subito il grande vantaggio dell’accordo tra il Ministero, Invitalia e Abi che appunto in tal modo facilita di molto la realizzazione dell’investimento, anche rinunciando all’anticipazione, dando la possibilità all’imprenditore di realizzazione l’intero investimento con fatture non quietanzate e, quindi, finanziariamente senza dover anticipare il totale investimento e potendo destinare i fondi ad altre necessità.