Le startup finanziate attraverso il venture capital emergono sviluppando soluzioni all’avanguardia capaci di rivoluzionare settori consolidati e di generare un aumento significativo dell’efficienza economica

 

Dottor Di Donato, quanto il ricorso al venture capital può essere da sostegno per il mondo delle startup e quali, invece, possono essere i riverberi positivi sull’economia reale?

Il ricorso al venture capital riveste un ruolo di fondamentale importanza nel sostegno all’ecosistema delle startup. Da un lato offre alle nuove imprese l’accesso a risorse finanziarie significative per lo sviluppo e la crescita, dall’altro, ci sono circostanze in cui apporta una vasta esperienza, una rete di contatti preziosa e una profonda comprensione del mercato, il che va ben oltre la semplice fornitura di capitale. Peraltro, gli impatti positivi sull’economia reale sono notevoli. Innanzitutto, le startup finanziate attraverso il venture capital spesso emergono come catalizzatori dell’innovazione, sviluppando soluzioni all’avanguardia capaci di rivoluzionare settori consolidati e di generare un aumento significativo dell’efficienza economica. Inoltre, in tanti casi osserviamo che queste imprese generano nuovi posti di lavoro, promuovono lo sviluppo economico e attirano ulteriori investimenti. Il beneficio si estende quindi oltre le startup stesse, influenzando positivamente l’intero ecosistema economico.

Dal suo osservatorio, in quale fase di sviluppo una startup necessita di più di avere al suo fianco un consulente finanziario partner di Azimut?

Generalmente trae maggior beneficio dalla presenza di un consulente finanziario di Azimut nella fase che possiamo definire di “crescita accelerata”. Generalmente vediamo un’opportunità significativa per la collaborazione quando una startup ha dimostrato la validità del proprio modello di business e sta cercando di scalare rapidamente.

È questo il momento in cui si ha bisogno di capitali aggiuntivi per finanziare l’espansione, accedere a nuovi mercati o sviluppare nuovi prodotti o servizi ed è qui che riusciamo ad essere più efficaci poiché la partnership con un consulente finanziario di Azimut non si limita alla semplice ricerca di finanza ma offre ad esempio l’accesso ad un ampio network di partner già inseriti all’interno di un ecosistema di innovazione, competenze finanziarie e strategiche, oltre a risorse che possono essere funzionali alla crescita.

Cosa manca all’ecosistema fintech italiano per crescere?

L’ecosistema fintech italiano ha fatto progressi significativi, ma ci sono ancora sfide da superare. Innanzitutto, un quadro regolamentare adeguato, chiaro e progettato per adattarsi alle specificità del fintech, garantendo flessibilità per favorire l’innovazione.

Inoltre, è necessario sviluppare una forza lavoro altamente qualificata e competente nel settore fintech, per poter effettivamente guidare l’innovazione e la crescita. L’accesso ai finanziamenti è un altro elemento chiave: le startup fintech spesso incontrano ostacoli nell’ottenere finanziamenti adeguati per svilupparsi.

Maggiori opportunità di finanziamento, attraverso sia il venture capital, sia mediante iniziative di sostegno pubblico, possono stimolare la crescita e l’adozione delle soluzioni fintech. Infine, la sensibilizzazione e l’educazione del pubblico e delle aziende sono importanti. Continuare a informare e istruire sulle soluzioni fintech e sui loro benefici può aumentarne l’adozione e, conseguentemente, contribuire a promuovere una cultura di innovazione finanziaria. Non a caso, come professionista, ho scelto Azimut perché da anni impegnata a sostenere l’ecosistema fintech italiano attraverso partnership e investimenti strategici per essere parte attiva nel colmare queste lacune e promuovere la crescita del settore e del nostro Paese.