È da poco tempo sugli scaffali delle librerie italiane “Storia di uno scugnizzo”: il percorso di vita di Orazio Boccia, uno dei pionieri dell’imprenditoria italiana delle arti grafiche.
Il volume, edito da Guida e curato dai giornalisti Bruno Bisogni e Roberto Race, si apre con le prefazioni del Presidente dei Cavalieri del Lavoro, Benito Benedini, e del Vice Ministro alle Infrastrutture e Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca.
Orazio Boccia ha fondato a Salerno Arti Grafiche Boccia, un’azienda che opera attualmente per i principali editori europei e che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito come «l’immagine di un Mezzogiorno capace di far emergere e valorizzare le sue migliori energie, concorrendo con il proprio fattivo apporto allo sviluppo dell’Italia intera».
E “Storia di uno scugnizzo” è molto più di un’autobiografia del Cavaliere del Lavoro Orazio Boccia. È il racconto di un’epoca, quella del dopoguerra e degli anni del boom, in cui si poteva passare dalla miseria e dalla fame, quella vera, alla costruzione, tra mille difficoltà, di un’impresa prima artigianale e poi sempre più attrezzata con tecnologie innovative. Nato a Salerno da una famiglia di origini modeste e abituato a lottare quotidianamente per la sopravvivenza, Boccia crea poi un piccolo impero nel mondo dell’industria grafica: la Arti Grafiche Boccia, che nel 2012 ha celebrato i suoi cinquant’anni + 1.
«Il personaggio Orazio Boccia – scrive nella sua prefazione Benito Benedini – è davvero fuori del comune. È il classico self made man, ma, come tutti coloro che “nascono dal nulla”, ha una vita alle spalle fatta di battaglie quotidiane per l’esistenza, aneddoti dove affiorano spesso elementi tra il comico e il drammatico, “sliding doors” dove una scelta, a volte anche il caso, determina il successo o l’insuccesso di una persona, per quanto valorosa. È l’insegnamento dello stesso Orazio: “La mia sfortuna è stata anche la mia fortuna”. L’amore per il rischio nasce dalla sperimentazione sulla propria pelle, negli anni del conflitto e immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale, di quanto sia difficile barcamenarsi tra strade e vicoli del destino, scugnizzo tra scugnizzi, orfano di padre, poi chiuso in un orfanotrofio dal regime così duro da essere etichettato come “serraglio”. È quest’uomo, Orazio, più ancora che il futuro imprenditore, ad avercela fatta. Personaggi, come Orazio, hanno contribuito a creare quell’industria italiana che, con alterne vicende e con difficoltà e criticità maggiori o minori nelle diverse aree della Penisola, ha fatto del Paese una delle principali potenze economiche del mondo».
«Il genio innovativo – scrive nella prefazione Vincenzo De Luca – le intuizioni di investire su nuovi macchinari e nuove tecnologie valorizzando la professionalità, hanno portato la sua azienda, anche con la valida cooperazione dei familiari, ai vertici nazionali per l’apprezzata qualità. La vicenda umana ed imprenditoriale dell’Autore si snoda attraverso i decenni, i grandi fatti epocali e le minute storie locali, i movimenti d’opinione e le ideologie. Sullo sfondo anche la trasformazione della nostra comunità che diventa, nel corso degli anni, una città simbolo del rinnovamento civile, urbano e produttivo, grazie anche al lavoro di uomini come Orazio Boccia».
«In Orazio Boccia – scrivono i curatori Bruno Bisogni e Roberto Race – emerge quella determinazione di uomini e donne che, ripartendo da un territorio pieno di macerie, hanno saputo, grazie al duro lavoro, agli impegni e ai sacrifici, ricostruire la grande Italia e la sua vocazione manifatturiera. Un messaggio attuale per i tempi che viviamo, che aiuta a riscoprire il nostro futuro attraverso il nostro passato. Una vicenda profonda, intensa, di passione, sofferenza e senso della responsabilità, raccontata con le parole e gli “occhi” di Orazio: quegli occhi di chi ha nostalgia di avvenire e viene da una grande ed emozionante lezione di vita. Ripercorrerla è stata per noi un’esperienza unica».
Soprattutto in un momento così difficile per il nostro Paese, una lettura da non perdere, il Cavalier Orazio ci dona una lezione di coraggio, sacrificio e impegno da cui ripartire per ritrovare la speranza di un futuro migliore.