I Giovani Professionisti e i Giovani Imprenditori Salernitani insieme per portare al centro dell’azione la centralità del valore dell’inclusione sociale e della riqualificazione del territorio
Con grandi ambizioni il 14 settembre scorso abbiamo presentato alla stampa, nella sede di Confindustria Salerno, l’Osservatorio delle Associazioni Giovani Professionisti e Giovani Imprenditori Salernitani (in sigla SAL.P.O.) che mi vede ricoprire il ruolo di coordinatore.
Vice coordinatore è invece Mariagrazia Montera, dell’Associazione Giovane Avvocatura Salernitana AGAS), mentre il segretario è Claudio Zulli, dei Giovani Medici di Salerno. L’organismo interprofessionale, costituito dai rappresentanti delle maggiori realtà giovanili delle principali categorie professionali e imprenditoriali presenti sul territorio salernitano, si propone di avviare fin da subito un dialogo continuo e costante con le istituzioni locali per portare al centro dell’azione la centralità del valore dell’inclusione sociale e della riqualificazione del territorio.
Abbiamo scelto di mettere a fattor comune moltiplicativo le diverse sensibilità e competenze che sul nostro territorio si esprimono; Salpo vuol dire infatti l’esperienza di giovani avvocati, ingegneri, imprenditori (che vanno dal settore agricolo, alle costruzioni, al conserviero) medici, dottori commercialisti, commercianti e geometri che già si adoperano per il territorio perché territorio significa luogo di lavoro, condizioni sociali, qualità della vita. Entro fine anno renderemo noti alle istituzioni locali due progetti su cui da subito ci siamo concentrati. Uno riguarda la riqualificazione territoriale di alcune aree degradate, l’altro ha invece una più smaccata validità sociale. Le idee non mancano, né a noi, né alla città. Ciò che invece troppo spesso si è rivelata debole è la caparbietà di voler concludere e di realizzare quelle idee.
L’Osservatorio vuole riuscire proprio in questo scopo, ripartendo dall’essenziale e dando sostanza reiterata e costante al confronto tra istituzioni e territorio perché i progetti non restino solo tali ma si concretizzino, con la capacità di guardare oltre le necessità del giorno stesso o, al massimo, del giorno dopo.