Per diventare una destinazione di eccellenza e mantenere alte le performance, il nostro Paese
ha bisogno di elevare la qualità dei servizi offerti. «Grazie al Piano Strategico nazionale nei prossimi cinque anni potremo concentrarci, in maniera organica con le istituzioni, sulle attività
di riqualificazione del settore»
Dopo una estate da record, sembrano promettenti anche le cifre relative agli ultimi mesi dell’anno 2017 sia in termini di domanda interna, sia di presenze provenienti da altre nazioni. È così presidente?
L’estate 2017 ha registrato dati incoraggianti dal mare alla montagna, le città d’arte, così come per le località minori e i piccoli borghi. In tutte le destinazioni, complici anche le condizioni metereologiche favorevoli, abbiamo assistito quest’anno ad un consolidamento della presenza straniera con un relativo aumento della permanenza media e ad un incremento del turismo interno. Certamente la crisi geopolitica in atto ha influenzato le scelte dei turisti provenienti da oltralpe verso le mete del Belpaese, così come ha disincentivato le partenze all’estero generando la crescita del turismo domestico. Bene quindi il risultato ottenuto con il turismo interno e il sorpasso, da parte degli stranieri, per quanto riguarda le presenze. È necessario però avere cautela rispetto alle previsioni dell’ultimo quadrimestre per confermare il buon andamento di tutto l’anno e che gli aumenti rilevati corrispondano anche ad un aumento del fatturato.
In cima alle mete preferite c’è stato il mare, ma sono cresciuti anche i numeri del turismo rurale e di quello culturale. Cosa è necessario fare per consolidare e sostenere questo trend?
L’Italia ha un patrimonio naturale di bellezze paesaggistiche e culturali che attraggono turisti da tutto il mondo, ma ciò non basta più poiché il nostro settore si confronta con un’offerta internazionale sempre più competitiva e diversificata. Per garantire, pertanto, la permanenza sul mercato e mantenere alte le performance, è indispensabile elevare la qualità dei servizi.Ad inizio 2017, grazie al Piano Strategico del Turismo, ci siamo dotati di uno strumento utile a sviluppare una serie di direttrici condivise sia con gli attori privati del settore che con quelli pubblici. Il Piano, così come elaborato, guarda in modo organico alle diverse aree di sviluppo dell’economia del turismo, settore strategico per l’intera economia del Paese. Nei prossimi cinque anni potremo concentrarci in maniera organica con le istituzioni puntando su attività di riqualificazione del settore: dal potenziamento delle infrastrutture, al rilancio del brand Italia, dalla promozione delle destinazioni minori, puntando tanto sulla digitalizzazione.
L’innovazione tecnologica è sicuramente una leva su cui puntare per far sì che il settore – caratterizzato da un popolo di viaggiatori sempre più connessi alla rete – guadagni porzioni di mercato sempre più ampie. E, proprio a proposito di information & technology, siamo riusciti ad ottenere l’abolizione della parity rate, che di fatto impediva alle nostre aziende di proporre prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli offerti dalle Ota (Online Travel Agency). Potrebbe aumentare dunque il numero delle prenotazioni generate direttamente sul sito di ciascun albergo, per cui sarà necessario dotarsi di una vetrina on-line accattivante e funzionale rispetto alle esigenze dei potenziali clienti che sempre più spesso si affidano alle ricerche in internet per organizzare le proprie vacanze.
Come è cambiato il turismo nel nostro Paese negli ultimi anni e, a loro volta, come sono cambiati gli operatori del settore? Chi ha saputo adeguarsi di più e meglio?
Sia che si tratti di un viaggio di lavoro oppure di una vacanza in una località turistica, soggiornare in una struttura alberghiera oggi rappresenta una parte importante del viaggio e l’albergo non è più solo il luogo fisico dove si dorme. Il turismo di oggi, infatti, sempre di più si caratterizza come “esperienziale”. Oggi i nostri ospiti hanno voglia di conoscere e vivere il momento del viaggio ben al di là dei classici attrattori turistici.
E in questo quadro l’offerta alberghiera ha un ruolo centrale e deve saper cogliere, anche con grande anticipo, le tendenze e i mutamenti di un mercato sempre più competitivo. Per restare al passo con l’offerta internazionale occorre una grande sensibilità verso le nuove tendenze, porre attenzione alla cura dei dettagli ed essere capaci di adattarsi alle mutevoli esigenze dei clienti.
Associazione Italiana Confindustria Alberghi rappresenta le strutture ricettive in Italia. Quali sono le attività che svolgete e quali i progetti che seguite?
La nostra realtà rappresenta contemporaneamente sia le catene alberghiere, sia le strutture indipendenti. Il turismo è un contesto che cambia rapidamente e il nostro ruolo si traduce nello stare al fianco delle imprese per comprendere e affrontare tutti assieme le vecchie, ma soprattutto le nuove, dinamiche del settore. Anche per questo motivo siamo impegnati in un costante confronto con le istituzioni e i principali stakeholder per guidare il cambiamento con formule innovative e rispondere così alle innumerevoli esigenze delle aziende. Tante le attività e le iniziative per le imprese associate e per il settore, sempre con particolare attenzione alle dinamiche del mercato.
Tra queste, il rapporto attivato con TripAdvisor che ci permette un confronto diretto con il sito di recensioni più grande al mondo, attraverso lo “sportello TripAdvisor” attivato presso i nostri uffici, a disposizione dei nostri soci. Anche sul fronte internazionale siamo attenti alle dinamiche che muovono gli investimenti e i flussi turistici, così da offrire alle imprese strumenti nuovi e utili per affrontare un futuro che vede il settore in crescita nei prossimi anni. Per questo motivo, già da alcuni anni abbiamo scelto una presenza mirata sui mercati esteri partecipando tra l’altro ad IHIF – International Hotel Investment Forum di Berlino e al MITT di Mosca. Il lavoro è tanto e certamente le occasioni per aiutare le aziende si moltiplicheranno e si diversificheranno al passo con le nuove sfide che il mercato ci proporrà.