Il Responsabile Commerciale Sud Privati e PA di Telecom Italia sui premiati Planetek e WayTo: «Abbiamo preferito loro perché ave vano delle soluzioni pronte per il mercato, coerenti con la strategia dell’Azienda e con i piani di digitalizzazione in essere, perseguibili inoltre a livello sia pubblico, sia privato»
Come è organizzata l’innovazione in Telecom?
L’innovazione in Telecom Italia è presidiata da una direzione dedicata, cui fa riferimento l’iniziativa TIM#CAP, corporate accelerator di TIM che seleziona, finanzia e accelera le migliori startup in ambito digitale e che ci vede leader in Europa nel finanziamento di startup nel mondo delle Information & Communication Technologies. Inoltre, le direzioni commerciali hanno lo scopo di diffondere l’innovazione presso i clienti cercando di essere ambasciatori di nuove soluzioni che rendano maggiormente competitive le aziende sul territorio e permettano alla loro innovazione di indirizzarsi verso i migliori standard produttivi presenti nel mondo.
A quali tipi di startup guardate con più attenzione?
Le startup che destano in noi maggiore interesse sono quelle il cui contenuto sia in grado di attivare una trasformazione del business delle diverse filiere commerciali, utilizzando le tecnologie radiomobili, cloud e di infrastruttura di larga banda di cui disponiamo e su cui la nostra Azienda ha piani di investimento triennali.
Perché quest’anno al Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno avete scelto i progetti di Planetek e WayTo?
La scelta è ricaduta su Planetek con Rheticus® Displacement e WayTo perché, anche se molto diverse tra loro, avevano delle soluzioni pronte per il mercato, coerenti con la strategia dell’Azienda e con i piani di digitalizzazione in essere, perseguibili inoltre a livello sia pubblico, sia privato. Soluzioni, infine, capaci di valorizzare il territorio dando una visione dinamica ed evolutiva dello stesso.