Poly, nella stampante piccola c’è la rivoluzione buona

Va al genio intuitivo e creativo della 3DRAP il riconoscimento targato TIM della undicesima edizione del Premio BP per l’Innovazione di Confindustria Salerno. A raccontarci come è nato e funziona il gioiellino dell’azienda è Beniamino Izzo, uno dei sei progettisti del team 

 

Partiamo dalla buona idea: chi sono i destinatari, quali le applicazioni e quali i mercati?
Poly è un prodotto ad elevato contenuto tecnologico, concepito per chi intende approcciarsi al mondo della stampa 3D per mezzo di un oggetto intuitivo e pratico da utilizzare, con un prezzo accessibile. Le applicazioni sono molteplici: Poly non è solo una stampante 3D, ma può trasformarsi in un incisore laser e in una stampante 3D che estrude cioccolato, grazie all’impiego di un giunto magnetico realizzato ad hoc. Il mercato che intendiamo esplorare attraverso Poly riguarda quello dei prodotti e delle applicazioni che si pongono a metà strada tra scienza e oggetto ludico (es.Lego).

Avete ricevuto manifestazioni di interesse da parte di investitori italiani e/o stranieri?
Siamo ancora alla ricerca di una personalità che ci metta nelle condizioni di creare un link col mercato dell’Edutainment.
L’innovazione è nata dal tentare nuove strade o dall’aver migliorato l’esistente?
Abbiamo puntato su entrambi gli aspetti; infatti Poly è migliore di tante concorrenti nel mondo della stampa 3D per quanto riguarda la portabilità: Poly può funzionare anche sfruttando l’alimentazione a batteria, può essere comandata via smartphone e pesa meno di 1 kg.
Può, quindi, davvero essere usata ovunque ci si trovi. Vanta inoltre altre peculiarità come il telaio realizzato in materiale biodegradabile e il fatto di essere una macchina multitool che permette di esplorare un mondo ancora più ampio di quello della stampa 3D attraverso un approccio intuitivo.

Cambiamento, creatività, rischio: quali di queste parole riconosce come sua attitudine?
Cambiamento, creatività e rischio sono tutti aspetti che hanno avvalorato il progetto Poly: il rischio ha caratterizzato la fase di lancio, momento in cui ci siamo esposti molto nel tentativo di generare l’attrattiva; creatività, è la base per innovare il prodotto e suscitare interesse.
Da un certo punto di vista poi Poly è pura sperimentazione, pertanto è stato fondamentale essere pronti al cambiamento, a intervenire non solo fisicamente sul progetto ma anche sulla rivalutazione continua del target più adeguato.

Il futuro per 3DRAP è…
Ampliare l’azienda nel mondo della prototipazione e riuscire contestualmente ad introdurre Poly sul mercato.

 

POLY, NON SOLO STAMPA 3D

Dal genio progettista di sei ragazzi campani nasce, il 27 maggio 2016, 3DRap. Molto più di un’azienda di prototipazione ed engineering 3D, 3DRap è soprattutto un team unito da passione e voglia di stare un passo più avanti. Insieme lavorano in un posto piccolo piccolo dell’Irpinia, Capocastello, e da qui hanno contatti in 70 paesi del mondo.

Il progetto simbolo è per loro Poly, una piccolissima stampante 3D nata dall’esigenza di raccontare “dal vivo e davvero” il mondo della stampa 3D al pubblico. Poly è infatti un prototipo di stampante 3D perfettamente funzionante, una “Littlemaker” da scrivania azionata con il motorino microstepper di un vecchio lettore DVD. Con una struttura interamente stampata in 3D, Poly è una stampante multitool che utilizza un firmware e un software open source, fatta completamente in PLA, materiale biodegradabile totalmente ecologico. Ha un’area di stampa di 6cmx6cmx6cm e può realizzare, oltre a innumerevoli oggetti in plastiche diverse (pla, abs e altro), disegni e cioccolatini.