Premio Best Practices per l’Innovazione: i talenti che sollevano l’economia

Giuseppe De NicolaOrmai da otto anni esiste un concorso divenuto nel tempo, non solo per l’Associazione Industriali di Salerno che lo organizza ed ospita, sempre più imponente e coinvolgente: il Premio Best Practices per l’Innovazione, ideato dal Gruppo Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Salerno, rivolto alle aziende del manifatturiero e dei servizi che abbiano realizzato un progetto innovativo (tecnologico, di prodotto, di processo, sociale, etc.) con risultati dimostrabili e misurabili.

 

Tutto nasce dalla curiosità, dalla competenza e dal volenteroso ingegno di Giuseppe De Nicola, ideatore del Premio qui intervistato, che nel 2007 decide di ricercare quei prodotti e quei progetti che potessero dare una spinta all’incremento di conoscenze tecnologiche delle imprese del territorio non solo salernitano. Via via, poi, il Premio da “locale” è andato sempre più allargando la sua sfera di azione e di interesse, tanto da assumere oggi – ad esempio per le partnership che è capace di animare – aspetti internazionali. Il lavoro dietro il Premio BP è notevole: mesi e mesi di presentazioni e promozioni in giro per l’Italia portano ogni anno ad una selezione accurata di progetti di vera eccellenza. All’edizione di quest’anno hanno partecipato 113 progetti (47 aziende e 66 startup, al suo interno infatti il Premio contiene la sezione uP sTart “Paolo Traci” dedicata ai giovani aspiranti imprenditori e alle aziende neo costituite) provenienti da tutta Italia. A consentirne la realizzazione, vari contributi tra cui quello della Camera di Commercio di Salerno, di Banca Sella, Banca della Campania, BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino, di Unicasim, intermediario finanziario tra i primissimi a richiedere alla Consob l’iscrizione all’ Albo dei gestori di portali di crowdfunding, di Legalitax, studio legale e tributario con consolidata esperienza in campo internazionale, di Econocom, fornitore di servizi digitali, di Telecom Italia, Trelleborg, Cross, Conai, Ecoem e Ga.fi. Sud. Di particolare rilievo anche le partnership con la Fondazione Bridges to Italy e M31USA, soggetti con i quali sono state avviate attività di internazionalizzazione in Silicon Valley e Silicon Beach.

 

Presidente ci può fare un quadro delle aziende che hanno preso parte all’edizione 2014 del Premio Best Practices per l’innovazione? Che tipo di impresa ha scelto e sceglie il Premio salernitano e perché?
Abbiamo ospitato aziende piccole, medie, grandi e startup italiane appartenenti a 7 settori (Green Economy, ICT, Cultural Heritage, Wellness and Healthcare, Innovazione di prodotto, Innovazione organizzativa e Web e social media), oltre 100 progetti da 18 regioni, il 65% extraCampania. Il tipo di partecipante medio, più che appartenere ad una categoria merceologica, appartiene ad una categoria di imprenditore (o aspirante tale) che crede nell’innovazione, nel networking e nella condivisione delle idee per crescere.


Quest’anno la manifestazione era “doppiamente” legata al crowdfunding: quali erano i progetti (ancora in fieri) e quali i numeri?
Abbiamo lanciato 2 progetti di crowdfunding soprattutto per far conoscere lo strumento, ancora poco noto ai più in Italia. “La Grande Bellezza” è un progetto di donation volto a raccogliere fondi per il restauro di libri nella Certosa di Padula e nella Basilica di San Lorenzo a Firenze. L’obiettivo del progetto è anche quello di unire l’Italia sotto la bandiera della cultura e dell’innovazione (da qui il titolo). Attualmente la raccolta dei fondi è in corso ed è possibile effettuare le donazioni a questo link: www.derev.com/it/premiobp. Entro l’autunno invece sosterremo il programma di equity crowdfunding per raccogliere risparmio gestito da destinare al finanziamento di startup del Premio sulla piattaforma Unicaseed, il portale di equity autorizzato Consob di Unicasim, nostro partner. È mia intenzione sensibilizzare la grande rete di relazioni del Premio BP (quasi 3 milioni di contatti nel corso dell’ultima edizione) per valorizzare la credibilità dell’evento verso il sostegno concreto dell’innovazione.


Anche per far meglio conoscere il Premio BP di Confindustria Salerno lei ha girato lo stivale in largo e lungo, valicando anche i confini nazionali: che idea si è fatto delle aziende italiane e cosa devono fare per essere considerate oggi un’eccellenza?
Le aziende italiane, anzi le innovazioni “think in Italy” sono già considerate delle eccellenze all’estero. Il gap da colmare ora è sia interno (occorre stimolare le aziende “tradizionali” ad investire in innovazione, l’Italia ad esempio è ultima in Europa per l’e-commerce), sia esterno, nel senso di internazionalizzazione.
Le imprese che valorizzano le proprie innovazioni anche all’estero, in modo stabile, non conoscono crisi, nè criticità geografiche: abbiamo esempi di piccole imprese salernitane che competono in Europa e nel mondo in diversi settori. Dobbiamo valorizzare questi esempi e stimolare altri imprenditori a seguire gli stessi passi.

 

La Grande Bellezza, quando l’innovazione solleva anche la cultura

Nell’ambito dell’edizione 2014 del Premio Best Practices per l’Innovazione sono state avviate due operazioni di crowdfunding/donation dirette a finanziare il restauro di 5 testi storici di assoluto prestigio della Certosa di San Lorenzo a Padula e del manoscritto codice membranaceo palinsesto Pluteo 87.21, della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Le donazioni possono essere fatte mediante la piattaforma “Derev” collegandosi al sito www.derev.com/it/premiobp oppure mediante bonifico bancario, intestato a Confindustria Salerno, con causale “Certosa di Padula e Biblioteca Medicea di Firenze” IBAN IT91D0103015 201000000104825.