Aperta la call per partecipare alla XV edizione che si terrà il 16 e 17 giugno prossimi in modalità ibrida. Tre i settori strategici: digitalizzazione, tecnologie abilitanti 4.0 applicate alla filiera turismo e beni culturali e agrotech
Tornerà in primavera inoltrata – il 16 e 17 giugno prossimi – la XV edizione del Premio Best Practices per l’Innovazione di Confindustria Salerno. Una collocazione temporale che vuole essere benaugurante, perfettamente in linea con l’identità di una manifestazione naturalmente fondata su coraggio, talento e futuro.
L’evento dedicato alle idee di innovazione si svolgerà in modalità ibrida, senza per questo perdere la capacità di engagement. La Stazione Marittima sarà la location fisica in cui si terrà il Premio, cui parteciperà online in modo interattivo anche un pubblico variegato di ospiti, partner e imprese in gara.
Quest’anno aziende, organizzazioni, spin off e startup potranno candidare – entro il 23 maggio – il proprio progetto innovativo in uno dei 3 ambiti selezionati: digitalizzazione, tecnologie abilitanti 4.0 applicate alla filiera turismo e beni culturali e agrotech.
Alla base della scelta, lo stesso minimo comune denominatore: spingere forte sull’acceleratore perché il Premio BPI possa funzionare da catalizzatore di idee che aiutino concretamente le imprese, in particolare quelle del Sud, a venir fuori. Uscire sì dalla crisi generata dalla pandemia, ma anche emergere in senso ampio, mostrando la bellezza di chi fa impresa nel nostro Paese, alle nostre latitudini.
Il presidente del Gruppo SIT di Confindustria Salerno, Francesco Serravalle, motiva così la scelta degli ambiti messi in risalto: «La categoria digitalizzazione ci è parsa, anche quest’anno, in qualche modo imprescindibile: un megatrend che sta trasformando radicalmente il nostro modo di vivere. Basti pensare alla possibilità di lavorare da remoto, all’e-commerce o al delivery che hanno dispiegato parte della loro potenza soprattutto negli ultimi mesi. Il cluster dedicato alle innovazioni tecnologiche 4.0 applicate alla filiera turismo e beni culturali è stato voluto, invece, per sostenere le imprese di un comparto particolarmente colpito dall’emergenza sanitaria. Confidiamo in idee «rivoluzionarie», capaci di far recuperare il terreno perduto a un’industria da sempre vanto e simbolo del nostro Paese. Infine, abbiamo privilegiato le innovazioni nel settore agrotech non solo perché è un comparto territorialmente e tipicamente vicino, ma anche perché fortemente votato a scelte di sostenibilità di lungo termine. Il Premio è orientato al futuro, lo immagina anno per anno per realizzarlo, ma non può che essere agganciato al presente, all’attualità, agli indirizzi anche politici di oggi, fondamentali per lo sviluppo delle imprese».
Sul sito i dettagli su regolamento, premio in denaro ed ecosistema di una competizione di idee dal valore in costante crescita. Ultima, in ordine di tempo, l’attestazione avuta dalla LIUC che ha consacrato Salerno come provincia ad elevato fermento imprenditoriale, in cui si sono create ottime sinergie tra privato e pubblico in favore dell’innovazione: «Felice che il centro Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – ha concluso Serravalle – abbia riconosciuto nel Premio Best Practices il motore dell’innovazione a Salerno. Siamo alla quindicesima edizione e il merito di questo successo va necessariamente condiviso con chi mi ha preceduto, con quanti hanno consentito, anno dopo anno, alla nostra competizione di diventare sempre più attrattiva per tanti big player italiani, ora componenti del nostro ecosistema».