Senza una condivisione di responsabilità, non esiste né una buona convivenza organizzativa, né un buon clima aziendale. «Sintonizzarsi sulla visione dell’altro è fondamentale per una sana relazione consulente-azienda»: a sostenerlo Laura Pellegrino, co-fondatrice e consulente del Centro Servizi Ingegneria
La sua società offre diversi servizi di consulenza alle imprese da 30 anni esatti. Tra questi, quali sono quelli che ritiene oggi fondamentali per guidare un imprenditore verso decisioni utili e corrette per la propria realtà produttiva?
Negli ultimi anni, il contesto imprenditoriale è cambiato radicalmente; le aziende si trovano a dover affrontare sfide sempre più complesse e dinamiche. Per questo, i servizi di consulenza che ritengo essenziali per guidare un imprenditore verso decisioni corrette ed efficaci sono quelli che aiutano le aziende ad innovare, ottimizzare e rimanere competitivi sul mercato.
In questo ambito, i principali servizi che Centro Servizi Ingegneria offre, riguardano l’analisi e l’ottimizzazione dei processi aziendali, fasi cruciali per snellire le operazioni, ridurre gli sprechi e migliorare la qualità del prodotto/servizio; assistiamo le aziende inoltre nell’individuazione delle tecnologie innovative più appropriate, come l’automazione e la digitalizzazione, per migliorarne l’efficienza; ancora, le supportiamo nell’efficientamento energetico e, più in generale, nel rendere i processi produttivi più sostenibili; infine con l’aumento delle normative e dei requisiti di conformità, è importante fornire consulenza sulla gestione del rischio e assicurarsi che le aziende rispettino le leggi vigenti, riducendo così eventuali sanzioni. In sintesi, la nostra esperienza trentennale ci consente di offrire alle aziende un supporto completo e personalizzato, con un approccio multidisciplinare, aiutandole a prosperare in un mercato sempre più competitivo.
Quali sono, invece, le difficoltà maggiori che si possono incontrare nella dinamica tra cliente/imprenditore e consulente?
In base alla nostra esperienza, le principali difficoltà che si possono incontrare nella dinamica tra cliente/imprenditore e consulente riguardano principalmente la comunicazione, la resistenza al cambiamento e la mancanza di coinvolgimento interno. Talvolta, la differenza di linguaggio e di visione tra il consulente tecnico e l’imprenditore può generare malintesi e difficoltà a comunicare chiaramente le proprie esigenze e aspettative. L’imprenditore può avere attese molto alte o non completamente realistiche riguardo ai risultati che la consulenza può generare, soprattutto in tempi brevi. A volte le aziende, specialmente quelle con una lunga tradizione o in contesti consolidati, possono essere restie ad adottare nuove soluzioni o a modificare processi che sembrano funzionare, anche se non sono ottimali.
Un altro ostacolo comune è la mancanza di coinvolgimento attivo da parte del management o dei dipendenti nell’implementazione delle soluzioni da noi proposte. Cerchiamo di superare queste difficoltà con una comunicazione chiara, allineando obiettivi e soluzioni e sapendo costruire con l’imprenditore, nel tempo, un rapporto di fiducia.
Come azienda siete soci anche di Assolombarda. Per la sua esperienza, è veramente più difficile “fare impresa” nel Mezzogiorno?
Fare impresa nel Sud Italia presenta sicuramente delle sfide specifiche, che possono differire da quelle riscontrate nel Nord, quali una rete infrastrutturale meno sviluppata, la burocrazia più complessa e, in alcuni casi, una minore disponibilità di capitali e risorse. Tuttavia, ci sono anche opportunità uniche, come incentivi governativi e una crescente attenzione verso lo sviluppo economico delle regioni meridionali. La nostra esperienza trentennale ci ha insegnato che, nonostante le difficoltà, ci sono molte aziende che prosperano al Sud grazie alla resilienza e alla capacità di innovare. Con l’apertura della nostra sede a Milano, abbiamo potuto constatare che ogni mercato ha le sue sfide e opportunità. In definitiva, fare impresa non è mai facile, indipendentemente dalla posizione geografica, ma è fondamentale saper cogliere le opportunità che ogni territorio offre e investire nella propria capacità di innovazione.
Un sodalizio lungo pure più della sua carriera professionale è quello che la lega a suo marito, Luigi Bisaccia, anche compagno di lavoro. Cosa pensa di aver portato “in dote” al lavoro di suo marito e viceversa?
I benefici reciproci nel nostro lavoro derivano dalla complementarietà dei nostri approcci e competenze, che costituiscono la base per il successo della nostra società. In particolare, la mia cautela e riflessività aiutano a contemperare l’approccio più audace e dinamico di Luigi. Questo equilibrio consente di prendere decisioni più ponderate, valutando attentamente i rischi e le opportunità. Inoltre, collaborando impariamo l’uno dall’altro, la mia prudenza spinge Luigi a considerare l’importanza della pianificazione e del controllo, mentre la sua propensione a cogliere opportunità al volo, mi aiuta a sviluppare una mentalità più aperta e innovativa. La diversità dei nostri stili di lavoro favorisce una comunicazione aperta e discussioni costruttive, anche con tutto il nostro personale. In sintesi, questo approccio bilanciato ha permesso alla nostra società di adattarsi alle sfide senza comprometterne la stabilità.
Qual è la qualità più preziosa che offre agli altri o che gli altri le riconoscono nella vita e nel lavoro?
La qualità più preziosa che mi viene riconosciuta è il mio forte senso del dovere, che mi porta a onorare sempre gli impegni presi con serietà e responsabilità. Le persone apprezzano anche la mia capacità di ascoltare con attenzione, aspetto che mi consente di comprendere profondamente le esigenze degli altri e di rispondere in modo empatico e disponibile. Questo approccio mi permette di costruire rapporti basati sul rispetto reciproco e sulla fiducia, sia a livello professionale che personale.
Il lavoro per una donna può essere l’antidoto per…?
Il lavoro per una donna può essere l’antidoto per l’isolamento e la mancanza di indipendenza, con opportunità di crescita personale, autonomia economica e realizzazione professionale. Può anche rappresentare una fonte di autostima e soddisfazione, consentendo di esprimere talenti e capacità, nonché di contribuire in modo significativo alla società. In un contesto più ampio, il lavoro può essere un potente strumento di empowerment e cambiamento per le donne, abbattendo barriere e promuovendo l’uguaglianza nelle opportunità.