Rc Auto, una questione disomogenea

Le assicurazioni Responsabilità Civile Auto (RCA) in Italia costano più del doppio di quanto viene richiesto mediamente nei Paesi dell’Unione Europea. In Campania poi le polizze RCA costano più del doppio della media nazionale. Tutto rimarrà com’è, purtroppo.

 

In data 6 Febbraio 2014 è stato stralciato l’articolo 8 su Rc Auto dal Decreto legge n. 145/2013 denominato “Destinazione Italia” con la giustificazione, poco convincente, di «garantire il superamento dell’ingorgo che metteva a rischio l’approvazione del provvedimento e degli altri decreti».

Di fatto è stato avviato un disegno di legge riguardante specificamente la Responsabilità Civile Auto (RCA) che proseguirà (se proseguirà) il suo lento, insidioso iter parlamentare senza gli accorgimenti sostanziosi che portavano ad un immediato, forte, sconto delle tariffe per gli automobilisti virtuosi.

Le assicurazioni Responsabilità Civile Auto (RCA) in Italia costano più del doppio di quanto viene richiesto mediamente nei Paesi dell’Unione Europea. In Campania poi le polizze RCA costano più del doppio della media nazionale. Dunque in Campania si paga una polizza auto RCA tre/quattro volte più di quanto si paga mediamente in Europa. L’assicurazione RCA in Italia è obbligatoria per legge: perchè dunque la “lobby delle assicurazioni” impone tariffe differenziate per territorio? La legge nazionale vale per la obbligatorietà e si “distrae” sulle tariffe esagerate e disomogenee di RCA.

Mi auguro che un team di avvocati di buona volontà riesca a porre la questione di incostituzionalità della legge di “assicurazione obbligatoria” nel momento in cui, decidendo la tassatività della polizza assicurativa, consente acriticamente di imporre in maniera fraudolenta tariffe esagerate e disomogenee sul territorio nazionale.

Sono convinto che prima o poi la cosa si verificherà. La preoccupazione riguarda i tempi (lunghi) dell’eventuale intervento della Corte Costituzionale.

Per la dichiarazione di incostituzionalità della legge elettorale abbiamo atteso più di dieci anni. In dieci anni le Compagnie di assicurazione avranno abbondantemente depredato i poveri automobilisti campani e meridionali. Indubbiamente sarebbe auspicabile, in via ordinaria, l’intervento del Parlamento italiano per porre fine a questo scempio legislativo, o meglio a questa manipolazione unilaterale e fraudolenta della legge da parte delle compagnie assicuratrici e della lobby che le compendia.   

Alcuni fanno notare: in determinate zone dell’Italia (Campania e Sud incluse) si denunciano molti incidenti ed alcuni di essi “potrebbero” essere fasulli. Data questa premessa, da verificare, non è giusto che i buoni automobilisti “assicurati obbligatoriamente” debbano essere penalizzati da fenomeni che non li riguardano e che comportano il raddoppio o la moltiplicazione della tariffa assicurativa RCA applicata.

Nel provvedimento di legge in discussione molto opportunamente si prevedeva uno sconto di tariffa del 50% per gli automobilisti che da cinque anni non denunciavano incidenti. Fatto strano ma intuibile, sicuramente a seguito di pressioni della potente lobby assicurativa, questa saggia disposizione normativa è stata velocemente cancellata.

Viene il dubbio che anche ambienti ministeriali possano essere sfavorevoli a questa giusta normalizzazione delle tariffe. Nel costo complessivo dell’assicurazione vi sono oneri fiscali (IVA ed altro) molto consistenti e, paradossalmente, una giusta diminuzione di tariffa comporterebbe un forte calo di entrate tributarie per la pubblica amministrazione, affamata di risorse (oltre 800 miliardi di euro per anno, più della metà della ricchezza nazionale prodotta nei 12 mesi).

D’altro canto, vi è da chiedersi: con le moderne tecniche investigative non è possibile analizzare e verificare la bontà delle denunzie di incidenti? Vi è la volontà di farlo?
Dalla stampa, anche recentemente, emerge che hanno incriminato gruppi di professionisti (consulenti legali e periti assicurativi) che in associazione “costruivano” gli incidenti a tavolino. A queste situazioni criminose devono provvedere forze dell’ordine e magistratura.

Di fronte ad un tale fenomeno, sicuramente estraneo alla grande platea di assicurati, se ritenuto effettivamente eclatante, la magistratura potrebbe approntare un “pool di magistrati e tecnici specializzati” da rendere operativo nello specifico comparto.

Resta il fatto che quella norma (appena abbozzata) che agevolava fortemente i guidatori senza incidenti negli ultimi cinque anni è stata maldestramente ed ingiustamente depennata.