Resto al Sud, in Gazzetta Ufficiale il decreto che estende i finanziamenti agli under 46 e ai professionisti

Il finanziamento copre il 100% dell’investimento, iva esclusa, con un contributo a fondo perduto pari al 35% e il restante 65% a tasso zero, restituibile in 8 anni di cui i primi due di preammortamento, dopodiché rimborsabile in rate semestrali

 

L’incentivo Resto al Sud gestito dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – meglio conosciuta come Invitalia – ha l’obiettivo di incentivare la creazione di attività d’impresa nei territori agevolati come definiti dalla normativa del finanziamento.

Sicuramente siamo in presenza di una misura che ben si sposa con la necessità odierna di aiutare quanti vogliono fare impresa e creare startup con progetti chiari e fondati su capacità e competenze personali da parte dei proponenti. Le politiche di incentivi alle imprese tramite i fondi pubblici, quando vengono strutturate con attenzione e coerenza, sono effettivamente degli aiuti concreti ai potenziali imprenditori che altrimenti non avrebbero possibilità di avviare in autonomia la propria startup. Sarebbe, altresì, auspicabile una maggiore attenzione anche nella fase amministrativa a quanti fanno impresa, ancor di più a chi avvia attività in un periodo obiettivamente di grandi sfide e che non necessita, anche, di fardelli burocratici da superare.

La misura agevolativa sopracitata riguarda quanti intendono fare impresa con sede operativa nelle regioni della Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Con un provvedimento ad hoc sono altresì agevolabili, da quest’anno, le aree del Centro Italia colpite dai terremoti negli anni 2016 e 2017.

I settori finanziabili sono l’industria, la produzione di beni e servizi a imprese e persone, artigianato, turismo, trasformazione prodotti agricoli, pesca e acquacoltura. Dall’8 dicembre di quest’anno possono accedere alle agevolazioni anche quanti intendono avviare attività libero professionali, indipendentemente che siano soggette a ordini o collegi professionali, così come indicato in Gazzetta Ufficiale del 23 Novembre 2019, serie generale 275. Nel medesimo articolo, poi, viene stabilito il nuovo limite massimo di età per quanti, maggiorenni, vogliono accedere alle agevolazioni, elevando la soglia a 45 anni compiuti anziché 35 anni come previsto in precedenza.
Ciascun proponente ha un limite massimo agevolabile pari a 50.000 se presenta in forma individuale il progetto di investimento elevabile, poi, fino a 200.000 euro se in forma associata. Possono accedere, quindi, sia le ditte individuali che le società, di persone o di capitali e le cooperative. È data, inoltre, la possibilità di presentare il progetto anche come team e costituenda società salvo poi, entro 60 giorni dalla comunicazione del provvedimento di approvazione, costituire la società indicata nel format di domanda.

Il finanziamento copre il 100% dell’investimento, iva esclusa, con un contributo a fondo perduto pari al 35% e il restante 65% a finanziamento a tasso zero, restituibile in 8 anni di cui i primi due di preammortamento, dopodiché rimborsabile in rate semestrali. Il mutuo bancario viene erogato da una banca scelta dal cliente tra quelle rientranti nell’elenco fornito a seguito dell’accordo tra Abi e Invitalia, e che, quindi, provvederà ad aprire un duplice conto corrente, uno “dedicato” in cui verrà gestito il finanziamento e l’altro “vincolato” in cui Invitalia paga gli interessi. Il finanziamento bancario, infine, ha una garanzia pari all’80% fornita dal fondo di garanzia ed è dato arbitrio all’istituto di credito di chiedere il restante 20% ai soggetti richiedenti. Possono far parte dei capitolati di spesa gli arredamenti, macchinari e attrezzature a condizione che siano tutti beni nuovi di fabbrica, le opere edili e l’impiantistica entro il limite massimo del 30% dell’ammontare degli investimenti, spese in Ict e, infine, spese in capitale circolante quali canoni di locazione, materie prime, semilavorati, scorte, utenze e servizi vari, il tutto entro il limite massimo del 20%.

La modalità di presentazione della domanda è esclusivamente in via telematica tramite il portale dedicato, previa registrazione, la valutazione avviene secondo l’ordine cronologico di arrivo delle richieste e viene effettuata in due fasi, la prima con un colloquio conoscitivo avente l’obiettivo di capire le effettive capacità e attitudini dei proponenti, e la seconda con un esame del format di domanda, del business plan e delle analisi di mercato.