L’agevolazione si allarga a nuovi soggetti beneficiari e territori per finanziare idee di impresa e creare posti di lavoro
Con le modifiche all’incentivo di Resto al Sud, gestito da Invitalia – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., si ampliano in maniera ancora più importante le possibilità di ottenere agevolazioni da parte di quanti vogliano avviare una attività imprenditoriale e, per le imprese operative dal 21 giugno 2017, ampliare o convertire la propria impresa.
Sono quindi importanti le modifiche dell’incentivo Resto al Sud, già operative, che ampliano i settori finanziabili, introducendo tra le attività agevolabili quelle attinenti al commercio dopo aver introdotto circa dodici mesi fa i liberi professionisti, e i territori oggetto di agevolazioni, allargando alle isole minori del Centro-Nord.
Attraverso l’articolo 13 della Legge 9 novembre 2021, n. 156 (legge di conversione con modificazioni del Decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121) si pongono quindi le basi per un maggiore utilizzo dei fondi a sostegno di un settore che registra oramai una bassa “natalità”, oltre ad essere stato molto danneggiato dalla pandemia. Maggiore supporto anche ad aree geografiche potenzialmente molto attrattive, ma finora poco “visibili”, da aiutare in maniera strategica.
Alla data del 1° novembre 2021 i dati ufficiali dell’agevolazione Resto al Sud riportati sul sito istituzionale di Invitalia sono molto importanti: risultano stanziati finora, dalla data di apertura, ben 432 milioni di euro, utili per agevolare 10.210 iniziative presentate e creare ben 38.058 posti di lavoro.
Le maggiori opportunità create ai potenziali imprenditori, chiaramente, portano ad una pari necessità di una maggiore dotazione di mezzi finanziari auspicabile al fine di rendere la misura anche duratura nel tempo. Sicuramente con l’ampliamento orizzontale e verticale (soggetti beneficiari e aree geografiche), i risultati attesi saranno ancora più positivi avendo ad oggetto un settore strategico come il commercio, che necessita di agevolazioni e incentivi, e alcune aree strategiche insulari del nostro Paese finora non agevolate ma che hanno notevoli indotti turistici.
L’incentivo, ricordiamo, riguarda quanti – al di sotto dei 56 anni di età – vogliano avviare e/o sviluppare attività d’impresa e professionali. I territori agevolabili sono inquadrati nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Sono altresì agevolabili 116 comuni rientranti nelle Regioni del centro Italia Lazio, Marche e Umbria colpite da eventi sismici del 2016 e 2017. Sono agevolabili i liberi professionisti, il turismo, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura. Sono escluse le attività agricole. Il contributo ottenibile è pari al 100%, copre l’intero investimento ad eccezione dell’iva, ed è al 50% a fondo perduto e la restante parte a finanziamento bancario a tasso zero, erogato da uno degli Istituti di credito convenzionati con Invitalia tramite Abi, garantito dal fondo di garanzia per l’80% e rimborsabile in 8 anni di cui i primi due di preammortamento. In caso di ditta individuale il contributo ottenibile è pari a 60.000 euro ridotto a 50.000 a socio, in caso di società, fino ad un massimo di 200.000euro.
È previsto un contributo aggiuntivo a fondo perduto, erogato solo a completamento dell’investimento, pari a 15.000 euro per le ditte individuali e 10.000 euro a socio in caso di società.
Le agevolazioni sono ottenibili a fronte di investimenti in: impianti e attrezzature, arredamenti e macchinari esclusivamente nuovi di fabbrica; opere edili e impiantistica edile entro il 30% dell’investimento; spese inerenti il capitale circolante quali canoni di locazione, materie prime, semilavorati, merci, utenze, assicurazioni ecc. entro il 20% dell’investimento.
La valutazione delle domande avviene secondo l’ordine cronologico di arrivo. Ad una prima analisi formale dei requisiti soggettivi e oggettivi, segue una verifica della documentazione prodotta e un colloquio conoscitivo diretto a conoscere le capacità e le competenze nella gestione dei vari aspetti attinenti la gestione dell’attività oggetto di agevolazione.
L’iter si conclude poi con una valutazione di merito del progetto presentato.
NUOVE AREE GEOGRAFICHE AGEVOLABILI
Le aree geografiche che si aggiungono a quelle già agevolabili sono le isole minori quali Campo nell’Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Ponza, Porto Azzurro, Portoferraio, Portovenere, Rio, Ventotene.
A queste si aggiungono le isole lagunari e lacustri quali Isole della laguna veneta (Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, San Giorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Marzobetto, San Lazzaro degli Armeni), Isole della laguna di Grado (Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo), Isole del lago d’Iseo (Monte Isola), Isole del lago di Garda, Comacina (lago di Como), Isola d’Orta – San Giulio, Isole del lago Trasimeno (Isola Maggiore e Isola Polvese), Isole Borromee (Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni).