Ricerca e sviluppo, motore di crescita

Negli ultimi anni, aumenta il peso degli investimenti in soluzioni e sistemi basati sull’intelligenza artificiale che hanno registrato un incremento costante e soprattutto trovato applicazioni in molteplici settori

Nel panorama attuale di quasi tutti i settori industriali, la funzione di ricerca e sviluppo ricopre un ruolo importante per le aziende che intendono rimanere competitive, flessibili e protagoniste di un mercato in continua evoluzione, garantendosi crescita e successo nel lungo periodo. Partendo da questo presupposto e da questa consapevolezza, i Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno si ripropongono di dare sempre maggiore spazio, rilevanza e visibilità a questa tematica organizzando tavoli di confronto, anche multi-settoriali, per poter condividere le rispettive e diversificate strategie di sviluppo in senso lato e le relative implicazioni. Infatti, gli investimenti in R&S non riguardano solamente l’evoluzione del prodotto o l’efficientamento del processo produttivo, ma devono essere intesi in un’ottica più ampia di attenzione alla sostenibilità ambientale, alla reputazione del brand, alla differenziazione competitiva e alla necessità di riuscire a trovare soluzioni sempre più personalizzate ai bisogni individuali. Non a caso, secondo i recenti dati ISTAT, in Italia per la R&S sono stati spesi nel 2022 circa 27,3 miliardi di euro, il 5,0% in più dell’anno precedente. La crescita è stata diffusa a livello territoriale, con incrementi più elevati nel Mezzogiorno (in particolare, +11,2% nelle Isole e +6,1% nel Sud).

Inoltre, negli ultimi anni, gli investimenti in soluzioni e sistemi basati sull’ intelligenza artificiale (AI) hanno registrato una crescita costante e soprattutto hanno trovato applicazioni in molteplici settori. Secondo l’“EU Industrial R&D Investment Scoreboard” (il quadro di valutazione degli investimenti in R&S dell’Unione Europea, a cura della Commissione Europea), pressoché tutti i settori industriali, dall’IT all’automotive all’healthcare, hanno visto un aumento dell’uso dell’intelligenza artificiale negli investimenti interni in R&S.

L’attenzione verso tali investimenti è stata sostenuta negli ultimi anni anche da politiche economiche nazionali volte a incentivare le aziende private in questa direzione. Un esempio è sicuramente il credito di imposta in R&S promosso dal “Ministero delle Imprese e del Made in Italy” (MIMIT), che ha approvato, con il decreto del 4 luglio 2024, le linee guida integrative ai fini della corretta applicazione del credito di imposta per la qualificazione delle attività di R&S, innovazione, design e ideazione estetica. La misura, di respiro nazionale, si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare. Un’altra iniziativa importante, promossa dal MIMIT, volta specificatamente a promuovere gli investimenti innovativi presso le PMI meridionali, è stato il bonus ricerca e sviluppo sud 2024. In questo caso, è stata data priorità agli investimenti finalizzati alla “transizione verde” e al digitale.

Si delinea pertanto un quadro normativo favorevole e vicino all’imprenditore, ben consapevole della necessità di innovare per poter garantire la crescita futura della propria azienda.