Utilizzati fin dagli Anni Sessanta nelle catene di montaggio, i robot industriali continuano a dare un enorme contributo alle produzioni su larga scala.
Hanno integrato le filiere, favorendo la crescita delle aziende da un punto di vista quantitativo e qualitativo.
Nell’immaginario collettivo hanno sembianze antropomorfe, ma possono funzionare senza hardware, come nel caso delle intelligenze artificiali. Dalla loro comparsa ad oggi, infatti, si sono evoluti e il loro aspetto può assumere svariate forme e dimensioni. I motivi verranno approfonditi nelle prossime righe.
Robot industriali, che cosa sono?
Il concetto tende a sfuggire, soprattutto ai non addetti ai lavori. Intendendolo in senso odierno, il termine è molto più di un sinonimo di “automa”, già noto agli antichi Greci.
La parola apparve per la prima volta nel 1920. Lo scrittore Karel Čapek lo inserì nell’opera teatrale “I robot universali di Rossum”, dietro suggerimento del fratello Josef. Deriva dal ceco “robota”, il cui significato è “lavori forzati”.
Da questa discende “robotica”, coniata dallo scrittore Isaac Asimov negli Anni Quaranta ed estesa all’omonima branca della tecnologia dedicata all’automazione.
Un robot industriale, in particolare, deve essere programmabile e in grado di eseguire azioni in base ai comandi impostati. Non è importante che abbia sembianze umanoidi: deve funzionare con precisione chirurgica, in linea con i compiti per i quali è stato progettato.
La logica di funzionamento nell’automazione
I robot industriali riescono a svolgere compiti complessi, previo inserimento di istruzioni da parte del programmatore o di un operatore. Queste devono essere accurate, facilmente modificabili e, quando possibile, non richiedere l’intervento fisico di qualcuno in carne e ossa.
Per eseguire i comandi, una macchina del genere deve rispondere ad alcuni requisiti, imprescindibili per definizione. Prima di tutto, sarà progettata in modo da percepire e misurare gli spazi entro il proprio raggio d’azione. Pertanto disporrà di sensori per calcolare le distanze e superare eventuali ostacoli.
Altro punto fondamentale è la capacità di esecuzione ineccepibile in seguito ad implementazione dei dati. Un robot sa lavorare in vista di un obiettivo pianificato, a velocità elevate e con errori ridotti al minimo. Ripeterà il procedimento per un numero indefinito di volte, senza discostarsi dalle condizioni iniziali.
I vantaggi legati a robotica e automazione nei business industriali
Alla luce di quanto esposto, non è difficile intuire quanto sia importante il ruolo dei robot nelle aziende, indipendentemente dalle dimensioni e dai volumi di produzione. Bracci meccanici, pallettizzatori, sistemi di supporto ai dispositivi a controllo numerico (CNC) rappresentano soltanto una piccola parte degli apparecchi che hanno portato valore aggiunto alle imprese. Tra i punti di forza vanno messi in evidenza:
• capacità di trasportare pesi al di fuori della portata umana
• velocità di esecuzione più elevata
• errori tendenti a zero, anche entro tolleranze minime
• maggiore efficienza
• aumento nella quantità e nella qualità della produzione
• sostituzione dell’operatore fisico nei compiti di natura pratica e ripetitiva
• possibilità di ridurre il personale
• risparmio nel lungo termine
• manutenzioni correttive e preventive ridotte al minimo.