Sbarco a Salerno, la storia si mette in gioco

Una mostra documentaria presso l’Archivio di Stato ha commemorato l’Operazione Avalanche anche attraverso i medium ludici

 

Gli archivi storici hanno un ruolo importante per la memoria collettiva, che va oltre l’essere luoghi in cui sono custoditi documenti e testimonianze scritte di quella memoria. È da lì che bisogna partire se si vuole raccontare un evento storico attraverso un film o documentario, un libro, un fumetto, ancora, mediante un videogioco e un gioco da tavolo. L’archivio assume poi una funzione decisamente significativa quando si presta ad essere luogo in cui possono convivere le varie tipologie di media nominate pocanzi. Questo è il caso della mostra documentaria a 80 anni dallo Sbarco a Salerno, presso l’Archivio di Stato – dal 15 settembre al 15 ottobre 2023 – dal titolo “Wargame: strano gioco…L’unica mossa vincente è non giocare!”. La mostra ha fatto parte delle celebrazioni promosse dalla Provincia di Salerno ed è frutto della collaborazione fra l’Archivio di Stato, l’Archivio storico del Comune di Salerno e la Società Salernitana di Storia Patria.

Due le location all’interno dell’Archivio di Stato sono state dedicate alla mostra: nella duecentesca cappella di San Ludovico sono state collocate le fotografie e le installazioni di Francesco Carbone, Guido D’Apuzzo ed Elio Di Pace, giovani fotografi guidati dalla curatela di Gianpaolo Cacciottolo, che rievocano con i loro scatti alcuni dei luoghi dello sbarco. Il Salone Bilotti ha accolto l’esposizione di alcuni documenti dell’Archivio storico del Comune di Salerno e dello stesso Archivio di Stato, affiancati da alcuni evocativi oggetti e materiale a stampa della collezione privata dell’avvocato Claudio Caserta.

Nonostante il nome, all’interno della mostra “Wargame: Strano gioco! L’unica mossa vincente è non giocare” in realtà si gioca, ma per capire che, appunto, l’unica mossa vincente è non giocare. In parallelo a documenti storici e testimonianze scritte, reperti, fotografie e audiovisivi ci sono altri due media che racchiudono il titolo della mostra dedicata allo Sbarco a Salerno: i giochi da tavolo e i videogiochi.

Creare una sezione ludica e videoludica (a cura mia, nda) è stato segno di grande apertura da parte dell’Archivio di Stato di Salerno a quelle che sono le nuove generazioni, ma anche indice della volontà di fornire importanti punti di vista di questo evento storico legato alla città di Salerno. La sezione ludica comprendeva due giochi da tavolo: “Salerno ’43” e “From Salerno to Rome”, rispettivamente creati nel 2022 e nel 2020.

Salerno ’43 è un gioco da tavolo creato nel 2022 di tipologia reggimento/brigata sull’invasione alleata dell’Italia continentale nel settembre 1943. Interessanti sono alcune informazioni su Salerno ’43 che provengono dallo stesso autore, Mark Simotich, in un’intervista per il sito www.theplayersaid.com in cui parla della realizzazione e delle caratteristiche. Il game designer spiega il ruolo della mappa di gioco e quanto sia importante per un gioco da tavolo di guerra/strategico studiare il reale terreno e la conformazione dei luoghi, nonché la storia della Seconda Guerra Mondiale per le varie strategie da adoperare. Una delle domande, infatti, riguarda proprio l’accuratezza delle mappe e l’importanza che hanno nelle operazioni che si svolgono durante il gioco. Mark afferma che: «la mappa è estremamente importante. È difficile capire perché le forze si spostano in determinate direzioni se non si comprende il terreno. Ho avuto la fortuna di visitare l’Italia circa tre anni fa e di viaggiare nella zona di Salerno. Ho anche potuto percorrere un po’ della strada della Costiera Amalfitana e superare uno dei passi di montagna sulla mappa. Con quell’esperienza ho rimosso tratti di strada in quelle zone perché potevo vedere che una singola carica di demolizione piazzata sulla Costiera Amalfitana o su quel passo di montagna che avevo attraversato l’avrebbe bloccata per settimane».

From Salerno to Rome è un gioco da tavolo edito da Dissimula Edizioni e Made in Italy e permette di simulare i primi dieci mesi della campagna d’Italia durante la Seconda guerra mondiale, dallo sbarco di Salerno fino alla presa di Roma, dal settembre 1943 al giugno 1944. Sul sito della casa editrice del gioco da tavolo, nella sezione dedicata a From Salerno to Rome, è possibile consultare le fonti storiche utilizzate per la realizzazione del gioco, così come è presente una completa bibliografia nel manuale di gioco. Ancora più interessante è la partecipazione alla creazione di From Salerno to Rome del noto storico Alessandro Barbero. Nel manuale del gioco da tavolo, nella sezione credits, si legge infatti che ha contribuito al play-test (processo mediante il quale un autore di giochi e/o specifiche persone selezionate testano un nuovo gioco per rilevare eventuali difetti di progettazione prima di distribuirlo sul mercato) e alla revisione delle regole del gioco.

Passando alla sezione videoludica, anche in questo caso i titoli sono due: “Day of Defeat”, del 2003, e “Call of Duty: Roads to Victory” del 2007. Partendo dal quest’ultimo, si tratta di un videogioco di genere sparatutto in prima persona sviluppato da Amaze Entertainment, pubblicato da Activision e parte della famosa serie Call of Duty. Nella modalità campagna è possibile giocare nei panni del soldato semplice Derrick Warren dell’82ª Divisione di fanteria e la sua prima missione lo conduce in Italia, nelle vicinanze di Altavilla (vicino Salerno) con l’Operazione Avalanche in pieno svolgimento. Day of Defeat, al contrario, è un videogioco di genere sparatutto in prima persona unicamente multigiocatore online sviluppato da Valve Corporation e pubblicato da Activision. Tra le particolarità, la mappa “Avalanche”, e armi molto simili a quelle realmente utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, nonostante i limiti di gameplay e grafici del 2003.

Con la sezione ludica e videoludica, la mostra ha avuto l’intento di raccontare la storia della Seconda Guerra Mondiale e, nello specifico, dello Sbarco a Salerno, attraverso un ulteriore punto di vista parallelo e complementare agli audiovisivi, ai documenti e alla fotografia. La componente ludica lega il medium tradizionale, il gioco da tavolo, al medium digitale, il videogioco, dando modo ai visitatori di conoscere la Storia attraverso un’innovativa fruizione attiva e interattiva.