Per Lucia Scapolatiello, Presidente del Gruppo Turismo, Alberghi e Tempo Libero di Confindustria Salerno nel nostro Paese manca completamente una visione di lungo periodo per le politiche del settore: «Il pubblico negli ultimi anni è cambiato profondamente. Oggi il turista vuole emozione e l’emozione non si improvvisa»
Presidente, la stagione estiva 2014 non è stata di certo esaltante per il comparto turistico del nostro Paese. A Salerno e provincia come è andata?
Anche nella vasta provincia salernitana gli operatori si aspettavano migliori risultati. Ci si augurava soprattutto che andassero meglio i primi mesi di primavera/inizio estate che, a causa soprattutto delle avverse condizioni climatiche, non sono stato di certo esaltanti in termini di presenze turistiche. Ad agosto la tendenza negativa fortunatamente è cambiata, volgendo al sereno, ma ciò non è bastato a recuperare il totale di quanto andato irimediabilmente perso.
Più nel dettaglio, è noto che nella nostra provincia il turismo si divide in due: la Costiera Amalfitana e quella Cilentana. La prima ha conservato quasi del tutto intatti i numeri dello scorso anno, al netto di qualche piccola variazione al ribasso per Ravello e Amalfi e dei “nuovi” turisti provenienti dalla Corea, dall’India e dall’Est Europa.
Addirittura, poi, secondo l’Hotel Price Index – l’analisi sull’andamento dei prezzi delle camere di albergo di tutto il mondo effettuata da Hotels.com – Positano sarebbe al secondo posto di questa particolare classifica, preceduta da un’altra meta campana di eccellenza:
Capri.
Capri, infatti, è la destinazione dove i viaggiatori hanno pagato di più nei primi sei mesi del 2014, una media di 221 euro a notte (la media nazionale è stata di 129 euro per camera a notte); a Positano, invece, i prezzi hanno subito una flessione del 3% fino a 219 euro, ma nonostante questo la città si trova al secondo posto della classifica di Hotels.com.
Decrementi invece – come sopra accennato – per Ravello e Amalfi, rispettivamente dell’11% e del 6%. Il Cilento, invece, avendo un pubblico di riferimento diverso legato soprattutto al mare ha sofferto un po’ di più, pur avendo molto recuperato ad agosto.
Dopo una gestazione lunga due anni, da pochi mesi la Campania si è dotata di una legge quadro che consente di fare ordine nelle politiche in favore delle attività imprenditoriali del settore turistico. Quali potranno essere nell’immediato e poi nel lungo termine le ricadute positive? Salerno e la sua vasta provincia ne beneficeranno?
Difficile immaginare con certezza i risultati se non si mette in atto il processo di cambiamento legato alla legge.
Ciò che è certo è che il comparto turistico – così come recita la legge – necessità di professionalità e specializzazioni – reali e non politiche – nei suoi punti chiave. Nulla può più essere lasciato al caso o alla buona volontà dei singoli come purtroppo spesso si è fatto nei nostri territori.
A mio avviso, non saranno sufficienti neanche le professionalità dell’Ept la cui formazione è oramai datata. La nostra regione, ma più in generale il nostro Paese, hanno necessità di innovazione. La Croazia, la Spagna, la Francia – quest’ultima destina il triplo delle nostre risorse al turismo – fanno progettualità quinquennali mentre qui sappiamo a ottobre se forse quella “mostra” di quel pittore si terrà a giugno dell’anno successivo. Manca la visione. Mentre noi pensiamo alle migliorie possibili, altri le hanno già apportate. Viviamo una condizione di subalternità perenne. Il pubblico negli ultimi anni è cambiato profondamente. Oggi il turista vuole emozione e l’emozione non si improvvisa. Si costruisce.
A luglio scorso, poi, c’è stata l’approvazione definitiva da parte del Senato del decreto proposto dal Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, che introduce novità significative per il settore. Una per tutte: le agevolazioni fiscali per favorire la competitività del settore turistico attraverso la sua digitalizzazione e la ristrutturazione e riqualificazione degli alberghi.Qualcosa si sta muovendo quindi…
L’approccio del Mibact guidato da Franceschini mi piace molto al momento perché mi sembra di rottura, innovativo. Basti pensare all’apertura gratuita dei musei la domenica che tanto successo sta avendo. Un’idea all’apparenza semplice ma che ancora non era stata tradotta in realtà. Credo molto poi nell’implementazione delle attività private all’interno dei musei. All’estero si sono organizzati così da anni.
Confindustria Salerno ha dato il via a un’importante iniziativa: la Rete d’impresa Destinazione Sud. In termini di risultati di percorso lo strumento ha già dato primi frutti? Salerno, poi, ha altre azioni di supporto al comparto in calendario?
Destinazione Sud – l’unico esempio di rete in Italia che fa riferimento a un territorio vasto, che va da Salerno alla Sicilia – è nata di recente, lo scorso luglio per volontà e tenacia di Michelangelo Lurgi che ne presiede il Comitato di Gestione. Attualmente ci siamo dati solo il regolamento ma stiamo alacremente lavorando agli itinerari che proporremo in occasione di un evento pubblico a fine novembre. Posso anticipare però che gli itinerari saranno regionali e interregionali. Sarà lo stesso utente, al momento della prenotazione, a scegliere un itinerario precostituito, oppure a combinarne di diversi insieme così da comporsi l’offerta a misura dei suoi gusti e delle sue esigenze.