Stand-alone Made in Italy: quando i videogiochi sono creati da una sola persona

Stile minimal con idee di gameplay, storie innovative e cura per i dettagli nelle meccaniche di gioco sono davvero esemplari per questi titoli videoludici targati Italia

S e guardassimo il panorama videoludico attuale, i nostri occhi sarebbero abbagliati dai titoli cosiddetti Tripla A, ovvero quei videogiochi realizzati da grandi case videoludiche con un alto budget economico alle spalle. Ciò implica, di conseguenza, tante ore di lavoro per la realizzazione di un titolo del genere portate avanti da un grande numero di persone all’interno del team di sviluppo.Per avere una comprensione maggiore di ciò, prendiamo come esempio “Grand Theft Auto V”, sviluppato da Rockstar Games e rilasciato nel 2013: per visionare tutti i titoli di coda in cui compaiono i nomi di chi ha realizzato il gioco occorrono più di 35 min.

In realtà, se si scruta per bene il mercato, è possibile individuare molti titoli realizzati da un gruppo ristretto di persone o, addirittura, da una singola persona. Alcuni hanno avuto un enorme successo in Italia e non solo, ricevendo pareri positivi dal pubblico e dalla critica, nonché dei riconoscimenti importanti. Se si osserva ancora più attentamente, notiamo che alcuni di questi videogiochi sono Made in Italy.

Vampire Survivors”, creato da Luca Galanti – conosciuto come “Poncle” – è divenuto addirittura il gioco più giocato da Phil Stand-alone Made in Italy: mondi persistenti Spencer, capo della divisione Xbox di Microsoft. Rilasciato nel 2022 per PC, Xbox, Nintendo Switch, Android e IoS, dal sito ufficiale si legge che è «un gioco di sopravvivenza nel tempo con un gameplay minimalista ed elementi roguelite» e la trama ruota intorno alla famiglia Belpaese (i fratelli Antonio, Imelda, Pasqualina, Gennaro) intenti ad eliminare i vampiri dalla faccia della terra. Colorato, veloce, divertente e ricco di sfide, Luca Galante è senza ombra di dubbio il papà di Vampire Survivors, avendolo sviluppato, prodotto ed essendosi occupato poi anche della pubblicazione.

Per quanto riguarda direzione artistica, sceneggiatura e musiche ha collaborato con altre figure professionali che lo hanno supportato nella riuscita del titolo dimostrata dai riconoscimenti che ha ricevuto. In primis, la nomination ai The Game Awards per il miglior debutto di un gioco indipendente e la vittoria del Golden Joystick Award 2022 nella categoria dedicata alle nuove scoperte videoludiche.

Ma non è finita qui: nell’aprile 2023 è stata annunciata una serie animata di Vampire Survivors, realizzata da StoryKitchen Animation Studio in collaborazione con Luca Galante. In un’intervista su Multiplayer.it, Galante ha affermato: «La cosa più importante in Vampire Survivors è la storia, quindi, è un sogno che si avvera vedere quello che è iniziato come un piccolo gioco indipendente, realizzato durante i miei fine settimana, prendere vita come uno show televisivo animato!».

Altro videogioco, altro stand-alone: “dotAge” di Michele Pirovano. Sviluppato nel 2023 e disponibile per PC, anche in questo caso, ci troviamo di fronte un genere roguelike. In particolare, dotAge è un roguelike gestionale in cui, per l’appunto, si gioca nei panni di un anziano che decide di costruire una società da zero e gestire i villaggi affinché il tutto sopravviva. Anche qui, troviamo un design minimal in pixel art, colorato ed efficace, dal gameplay inizialmente ed apparentemente semplice che diventa man mano più complesso nell’avanzare. dotAge, come Vampire Survivors, ha ricevuto pareri estremamente positivi dal pubblico e dalla critica per la sua originalità e capacità di catturare l’attenzione ma anche per il suo ispirarsi ai giochi da tavolo, come sottolineato nello stesso sito ufficiale.

Come si è potuto notare, i videogiochi citati, oltre ad essere entrambi italiani e l’essere stati ideati da una sola persona, hanno altri elementi in comune, sebbene ciascuno si contraddistingua per la propria originalità. In primis li accomuna il genere. Roguelike e roguelite sono due generi videoludici simili ma con alcune differenze chiave: entrambi sono contraddistinti dall’avanzamento nel gioco in modo procedurale, ovvero i livelli sono generati casualmente ogni volta che si gioca ma, mentre i primi tendono a essere più difficili, i secondi sono generalmente più accessibili. Tutti e due utilizzano lo stile pixel art e, dunque, un motore grafico più “leggero” rispetto ad altri più impegnativi come l’Unreal Ungine, che richiede molte più risorse, soprattutto in termini di costi.

Da un lato, potremmo affermare che il genere videoludico scelto vada in qualche modo a compensare la “mancanza” di un comparto grafico più dettagliato, dall’altro non possiamo non affermare che proprio i due elementi combinati, roguelike e pixel art, siano una combo vincente. Infatti, nonostante lo stile grafico minimale – che non è sinonimo di scarso o brutto – la cura per i dettagli nelle meccaniche di gioco e nella storia sono davvero esemplari. Se si dà un’occhiata ad eventi come “Indie Dungeon”, settore della “Milan Games Week & Cartoomics” interamente dedicato agli indie italiani, molti di essi hanno proprio queste caratteristiche: stile minimal con idee di gameplay e storie interessanti e innovative. L’industria videoludica italiana può (ri)partire dal panorama indie per dar vita a realtà più complesse che, in verità, sono già esistenti e attive. Si pensi, come esempio più recente, a “Enotria: The Last Song” di Jiamma Games, indie Action-RPG Soulslike in un mondo ispirato a folklore e cultura italiani, visto in anteprima con una demo il 21 maggio 2024 e in attesa di essere rilasciato su PlayStation 5 e PC a settembre 2024.

Vampire Survivors, dotAge ed Enotria rappresentano l’opportunità non solo per uno sviluppo maggiore del panorama videoludico italiano, ma anche per far conoscere l’Italia nel resto del mondo in termini di qualità e innovazione.