La storia della finanza in Italia settentrionale è inestricabilmente legata a quella di Roberto Meneguzzo e Palladio Finanziaria. Due nomi, forse poco conosciuti a chi non mastica grafici e investimenti, che da quarant’anni realizzano grandi cose per le aziende italiane e non solo.
Dal 1980 Roberto Meneguzzo, che allora aveva appena 24 anni e tanta voglia di lavorare, è uno dei manager di successo dell’area del Triveneto, a capo di una holding che ad oggi annovera un capitale di oltre 400 milioni di euro. Una storia travagliata, fatta di caparbietà e fiuto per gli affari, esperienza e desiderio di aprire nuove strade.
Di cosa si occupa la Palladio Finanziaria
Oggi si chiama PFH, ma quando è nata nel 1980 la Palladio Finanziaria di Roberto Meneguzzo era una società relativamente piccola. Fondata nella città di Vicenza, vicino al luogo di nascita del fondatore, in pochi anni ha attratto capitali da altri investitori del Veneto e poi da nomi via via più altisonanti. Fino alla vendita a Mediobanca nel 1987. Una data importante per la società e per Meneguzzo: la prima grossa acquisizione e il primo incontro con uno dei collaboratori, Giorgio Drago, che per anni ha caratterizzato l’indirizzo e l’architettura interna di Palladio.
In questi primi decenni di attività Roberto Meneguzzo e la sua Palladio Finanziaria portano in Italia un modo nuovo di fare finanza. Si tratta della private equity, una modalità importata da anni di studi e tirocini negli Stati Uniti e innovativa nel Bel Paese. Questa consiste nell’investire capitali e risorse in società non quotate in Borsa per portarle a un determinato obiettivo di business (per esempio, appunto, la quotazione). La società di investimento, in questo caso Palladio, immette liquidità ed esperienza manageriale nell’azienda target e la traghetta verso un futuro più prospero.
Gli investimenti, in genere di durata massima di 6 anni, sono rivolti ai settori più disparati e negli anni si diversificano sempre di più. Palladio diventa PFH, viene affidata nel 1999 alla presidenza di Roberto Ruozi e nuove società sussidiarie nascono negli anni successivi per dedicarsi a progetti particolari. Tra queste spiccano Venice S.p.A. e VEI Green, che continuano ad occuparsi di private equity e le accostano ingenti investimenti nelle energie rinnovabili.
Il caso di successo: VEI Green
Se in generale la private equity è il core business di Palladio Finanziaria e pallino di Roberto Meneguzzo, in VEI Green l’accento è sulle energie rinnovabili. La società viene fondata nel 2012, sempre sotto il controllo di Roberto Meneguzzo, e in Enrico Orsenigo si trova la figura di riferimento. Questo manager giovane ma dalla carriera brillante porta VEI a un successo insperato.
Forte delle proprie esperienze in Royal Bank of Scotland e BNP PARIBAS, ma soprattutto in gruppi industriali che operano nel campo dell’energia (nello specifico Edison ed Enron), Orsenigo viene nominato presidente di VEI Green. L’obiettivo principale della sua carica è aiutare a ispirare l’economia italiana verso investimenti nelle energie pulite. Si concentra quindi sui settori dell’eolico e del fotovoltaico, con joint venture prestigiose e impianti distribuiti lungo tutta la penisola.
Tra le avventure di VEI Green vanno ricordate la joint venture ForVEI con il gruppo leader dell’energia Foresight; la vendita a ERG Power Generation S.p.A.; la partecipazione in WIISPA. Ma forse per Roberto Meneguzzo, Palladio Finanziaria e tutti i manager che collaborano a questo grande progetto il risultato migliore è stato quello di ispirare tanti altri investitori nel mondo delle energie green. L’Italia per sua conformazione geografica e climatica ha un ruolo chiave nella transizione ecologica e il mondo della finanza se ne sta rendendo conto, anche grazie a operazioni di successo come queste.
L’attuale ruolo di Roberto Meneguzzo in Palladio Finanziaria
Nella holding PFH, guidata da Roberto Ruozi, Meneguzzo è vice presidente e membro del CDA. Dopo aver riacquistato le quote di Palladio dalle banche venete nel 2018, insieme al figlio Jacopo, il fondatore della società continua ad avere un ruolo chiave nella sua azienda. Meneguzzo però è il primo a sottolineare l’importanza del gruppo, il rapporto coeso e la condivisione delle idee e delle decisioni tra gli uomini e le donne che costituiscono Palladio.
Grazie a loro, dice il manager vicentino, è possibile guardare sempre alla prossima avventura con fiducia, al prossimo progetto con certezza e comunità d’intenti. Roberto Meneguzzo e Palladio Finanziaria continuano a occuparsi di private equity nei Brown Field e nei Green Field e auspicano un sempre maggiore coinvolgimento nell’alternative asset management.
Il mondo dell’economia italiana deve molto a questo giovane appassionato di economia che a soli 24 anni ha fondato una realtà ancora attiva e di successo. Fosse anche soltanto per il suo impegno nel formare una nuova generazione di manager audaci, coraggiosi e dallo sguardo proiettato al futuro. Ne avremo certamente bisogno nei decenni a venire.