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Morelli, GI Confindustria: «Senza visione non c’è futuro»

JACOPO MORELLI OK

Per il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Jacopo Morelli, il Governo deve per prima cosa abbandonare la navigazione a vista «fatta di piccole riforme, aggiustamenti contabili, revisione dell’esistente, e abbracciare una traiettoria più coraggiosa. Sul fisco e sulla politica industriale, come sulla scuola e sulla spesa pubblica, dobbiamo ripensare l’Italia che vogliamo costruire da […]

Laterza sui Fondi Ue: «Impresa e lavoro dovranno essere il “ponte” tra la vecchia e la nuova programmazione»

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alessandrolaterza web3 copyPer il Vice Presidente per il Mezzogiorno di Confindustria, Alessandro Laterza, se l’Italia vuole tornare ad essere un grande paese industriale è fondamentale che i quasi 30 miliardi di fondi assegnategli – di cui i 2/3 destinati alle regioni del Sud – contribuiscano al rilancio di una rinnovata politica industriale basata sul manifatturiero, che valorizzi i settori del turismo, dei servizi, della cultura, dell’agroindustria e favorisca il progressivo spostamento delle imprese verso produzioni più efficienti e ad alto valore aggiunto. Dovranno altresì promuovere l’occupazione e la riduzione del cuneo fiscale, nonché rilanciare gli investimenti infrastrutturali attraverso programmi equilibrati tra grandi medie e piccole opere

Occupazione e crescita: le strade indicate nel documento firmato da Confindustria e sindacati

Confindustria e le tre sigle sindacali – Cgil-Cisl-Uil – hanno sottoscritto un documento congiunto che riporta le priorità irrinunciabili in vista della programmazione della Legge di stabilità. A darne notizia il presidente degli industriali Giorgio Squinzi e i segretari generali dei sindacati, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso della festa nazionale del PD a Genova il 2 settembre scorso.

Check-up Mezzogiorno, il monito di Confindustria al ministro Trigilia: «I fondi Ue non spesi vanno concentrati su industria e lavoro»

Nel periodo tra la metà del 2013 e la fine del 2015, vanno spese risorse per circa 30 miliardi di euro, senza contare che dal primo gennaio 2014 prenderà il via anche il nuovo periodo di programmazione 2014-2020, nel corso del quale il nostro Paese potrà contare su oltre 28 miliardi di euro di fondi strutturali, di cui oltre 20 per le sole Regioni meridionali, maggiormente in ritardo

Panucci: “Lo Stato saldi i propri debiti per garantire la ripresa degli investimenti”

Un ulteriore rafforzamento dell’impianto complessivo del provvedimento potrà anche derivare dai correttivi alle sanzioni già previste nel caso di inadempimenti e dall’introduzione di un vincolo di destinazione per le risorse stanziate, finalizzate solo ed esclusivamente al saldo dei debiti commerciali contratti dalle amministrazioni