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L’utilizzo dell’intelligenza artificiale apre la strada a una giustizia più accessibile e democratica in cui le decisioni sono orientate dalla corretta e veloce elaborazione dei dati, ma sempre dietro la regia umana
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale apre la strada a una giustizia più accessibile e democratica in cui le decisioni sono orientate dalla corretta e veloce elaborazione dei dati, ma sempre dietro la regia umana
Un modello italiano di successo che si affianca alla mediazione e ad altri procedimenti in un panorama tipologico poliedrico che mira a creare un sistema di giustizia sostenibile
La novità legislativa dell’occasionalità della permeabilità mafiosa resta ancora di difficile lettura e comunque utilizzata con grande attenzione, con il risultato di rendere finora pressocché inutili gli strumenti approntati dal Legislatore
Occorre trovare nuovi equilibri nell’accesso alla giurisdizione mediante l’implementazione e l’incentivazione di sistemi complementari, creando così una diversa cultura nell’approccio al conflitto e riducendo anche la domanda che diversamente approderebbe sempre e comunque al sistema giudiziario statale
Il Governo al lavoro per la fase attuativa che renderà concreto il modello italiano per una giustizia coesistenziale e sostenibile
L’obiettivo è di ridurre la durata dei processi civili del 40% sino ad arrivare a “quota mille”, cioè cause lunghe in media mille giorni
Essenziale il ricorso agli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, potenziando l’uso dell’arbitrato, della negoziazione assistita e della mediazione
Ridimensionare la mediazione non è la soluzione, soprattutto in ragione dei numeri: il ricorso a questa procedura in Italia è sei volte superiore al resto d’Europa
È necessario sviluppare un piano di riforme che possa rendere davvero efficiente la risposta di giustizia in Italia, individuando obiettivi e immaginando soluzioni innovative sia per un immediato impatto sulla attuale situazione, sia per disegnare nel medio-lungo periodo un sistema che nella sua complessità sia equilibrato
Approvato il nuovo Codice di condotta europeo, i cui principi – se adottato dagli Stati – saranno senz’altro utili ad innalzare il livello qualitativo dei servizi e ad armonizzare le diverse discipline vigenti