La denuncia dell’Assessore al Lavoro della provincia di Salerno Pina Esposito: «Bisogna abbattere la pressione fiscale e consentire alle imprese di ripartire con gli investimenti»
La denuncia dell’Assessore al Lavoro della provincia di Salerno Pina Esposito: «Bisogna abbattere la pressione fiscale e consentire alle imprese di ripartire con gli investimenti»
Poche ore fa (26 giugno, ndr) il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge per il rilancio dell’occupazione, con un’attenzione particolare alle fasce under 30, per uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi di euro. Prevista anche una proroga a tre mesi per l’aumento di un punto percentuale dell’Iva.
Flussi in entrata sbarrati: i dati sull’avviamento al lavoro in provincia di Salerno – resi noti stamane dall’Assessorato al Lavoro – ratificano lo stato di crisi del sistema economico e produttivo provinciale
Abbiamo avuto modo di conoscerla come politico: è stata la più giovane presidente donna della Camera dei Deputati; successivamente, l’abbiamo vista abbracciare la scena del palcoscenico televisivo nelle vesti di conduttrice e autrice di programmi, occasione in cui ha dimostrato capacità di cambiamento e di umiltà; da ultimo, la vediamo attivamente impegnata nella Learn to be Free, conosciuta come LTBF Onlus e Only Italia. Stiamo parlando di Irene Pivetti.
La riforma Monti/Fornero ha avuto il grande merito di affrontare un argomento tabù – quell’articolo 18 tanto caro ai sindacati – introducendo alcuni elementi che, nella vecchia bozza di legge Ichino, vengono definiti flexsecurity per ridurre la scandalosa apartheid in cui versano 12 milioni tra lavoratori dipendenti di piccole imprese, precari e “partite IVA” su carta, ma lavoratori dipendenti di fatto.
Colpevole il cassiere allontanatosi dal luogo di lavoro per la pausa.
La Corte di Cassazione sezione Lavoro, con sentenza del 28 marzo 2013 n. 7819, confermando la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, ha affermato la legittimità del licenziamento irrogato da un Istituto bancario al proprio dipendente nella sua qualità di cassiere, cui venivano contestati tre diversi addebiti tra cui l’allontanamento da posto di lavoro per la pausa caffè.