L’economia italiana sta accelerando ma ci vorranno anni per tornare ai livelli del 2007. Per il direttore del Centro Studi di Confindustria bisognerebbe, come la Spagna, fare le riforme il prima possibile, mettendo al centro l’impresa e il mercato e creando le condizioni per facilitare il credito.
Ripresa economica, segnali di schiarita
Seppur timide, le indicazioni di un’inversione di svolta per il nostro Paese cominciano a fare capolino. Luca Paolazzi, direttore del CSC di Confindustria, però precisa: «Questo non vuol dire che la situazione sia tutta rose e fiori. Al contrario. Perché partiamo da livelli disastrosamente bassi (-9% il PIL rispetto al picco del 2007, -25% la produzione industriale) e perché la ripresa sarà frenata da una serie di venti contrari: stretta del credito, alta disoccupazione, elevata capacità produttiva inutilizzata, perdita di competitività accumulata in passato. Oltre a tutte le carenze strutturali del sistema Italia che rendono basso il nostro potenziale di crescita».