Il suo Hyakume e la sua contemporaneità dai cento occhi, intimamente invasiva
Carlo Michelstaedter, il filosofo che fece di se stesso fiamma
Il suo ”radicalismo” e il suo desiderio di ritrovare lo ”stato originario” dell’esistenza sono solo alcuni dei temi nodali del volume a lui dedicato ”Come una cometa” di Valentina Mascia
Omaggio ai Nirvana (e a una canzone epocale)
Con Nevermind il trio grunge di Seattle divenne il simbolo di quelli che ancora credevano al rock, incarnando la lacerazione di un mondo giovanile inquieto e nichilista
Philip K. Dick e le radici del futuro
Il maggior merito dell’autore, oltre la forza di una scrittura d’altissima qualità, è aver saputo “utilizzare” il tema della fantascienza come nucleo di una continua sperimentazione stilistica. I suoi scritti sono affollati da labirinti, specchi e personalità multiple. Le sue trame sono sempre dentro una cromatura estremamente stratificata
Italo Calvino, le lezioni americane e i new media
Con il suo ultimo lavoro di natura saggista, pubblicato postumo nel 1985, lo scrittore indica quella che sarà la letteratura del futuro, lasciandoci un dono prezioso
Omaggio a Samuel Beckett, dal teatro ai media
La sintesi e la totalità delle arti, l’indistinzione della matrice linguistica, l’ibridizzazione dei generi, trovano nel programma beckettiano un comune punto d’ancoraggio e di sincronismo
Su Antonio Gramsci, critico teatrale
È ancora percorribile e solida l’eredità del pensatore sardo che vive va il teatro come luogo d’azione sociale e lotta politica
Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dalla sua scomparsa
Scrittore, regista, poeta ma anche atleta – ala destra – e tifoso di calcio, del suo Bologna: un omaggio insolito e fuori campo a un grande indimenticato del Novecento italiano
Piccoli racconti dal Novecento, omaggio a François Truffaut
C’è stato un tempo (tra il 1948 e il 1949) che alla Cinémathéque di Avenue de Messine e al Cineclub del Quartiere Latino del Cluny-Palace, andavano a cinema assieme Eric Rohmer, Jacques Rivette, Jean-Luc Godard, FrançoisTruffaut e André Bazin…così come se niente fosse. E proprio in quell’andare giovanile teso a divorarsi tutti i film (gli americani, gli italiani, i giapponesi, gli “altri” francesi, gli amici, i maestri) si formava lo sguardo di una generazione di critici e “auteurs” (la prima “nata nelle cineteche”) che saranno base e linfa di tutto il cinema contemporaneo.