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Preoccupa la possibile confusione legislativa tra “Centro e Periferia”. Non meno rilevanti sembrano essere poi i probabili effetti di “concorrenza sleale” fra le Regioni e l’impatto dell’autonomia sull’elevato debito pubblico italiano
Preoccupa la possibile confusione legislativa tra “Centro e Periferia”. Non meno rilevanti sembrano essere poi i probabili effetti di “concorrenza sleale” fra le Regioni e l’impatto dell’autonomia sull’elevato debito pubblico italiano
Nel suo Rapporto annuale, SRM traccia possibili linee di policy per la crescita sostenibile della filiera, con un focus dedicato al Mezzogiorno
Per il presidente di Fondazione con il Sud non si risolvono povertà e disuguaglianze con il solo aumento del Pil. E in tema di divario territoriale invita a chiedersi se «ciò che rende così lontani il Nord e il Sud del Paese sia solo una questione di reddito, o se riguardi il livello di coesione […]
Sulla fiducia delle imprese pesano caro energia, inflazione, cuneo fiscale troppo alto e indebolimento della domanda globale
Andrea Prete, presidente di Unioncamere, sottolinea il cambio di competenze nel mondo del lavoro: «Investire in questi settori equivale a creare occupazione, crescita e inclusione sociale»
Oltre all’italian sounding, una seria minaccia al nostro Made in Italy arriva dal nutriscore, un sistema antiscientifico che semplifica e categorizza i cibi in buoni e cattivi. A rischio molte delle nostre eccellenze. Ne abbiamo parlato con Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare
Investimenti, commesse ed export non bastano da soli a dare certezze alle imprese. A pesare come ipoteche sul futuro sono oggi diversi fattori critici, tra cui svettano la penuria e l’elevato costo di alcuni materiali, in particolare materie prime e semiconduttori
L’obiettivo sarà quello di migliorare le pratiche di produzione del cibo, preservando la qualità dei suoli, diversificando le colture, minimizzando l’utilizzo di fertilizzanti, promuovendo l’agricoltura organica supportata da quella di precisione, riducendo il consumo di acqua ed energia e l’emissione di gas serra
«L’impatto sarà maggiore per i settori più a valle, cioè gli utilizzatori di commodity, e per quelli che fanno più ampio uso delle materie prime con i rialzi maggiori e più duraturi». Analisi e commento di Ciro Rapacciuolo, Centro Studi Confindustria
Non accenna ad arrestarsi la febbre dei prezzi delle materie prime che, nelle ultime settimane, ha raggiunto livelli intollerabili e non più sostenibili per le casse di quasi tutti i comparti produttivi, che si tratti di acciaio, plastica, rame, cartone, legno o grano