Confindustria lancia una serie di proposte per una reazione immediata su scala nazionale ed europea
Le prospettive economiche e industriali europee e italiane sono in questa fase gravemente compromesse dal dilagare dell’emergenza sanitaria, e non è chiaro con quali tempi esse saranno ristabilite. Ciò pone una pressione senza precedenti, almeno in tempi di pace, sulla capacità di resilienza del nostro sistema. Dalla tenuta del sistema produttivo dipendono le prospettive di rilancio sociale dell’intero Continente, una volta terminata l’emergenza sanitaria. In particolare, dall’industria dipendono direttamente o indirettamente un terzo circa di tutti gli occupati nel nostro Paese.
La tenuta del tessuto produttivo è cruciale per tutte le aziende: le imprese, con chi vi lavora, sono il patrimonio vero dell’Europa e dell’Italia. Servono iniziative immediate su scala nazionale ed europea.
Oggi è urgente creare una diga solida e governare la transizione economica per difendere la nostra economia europea e italiana, attivando un ingente flusso di liquidità attraverso garanzie e finanziamenti agevolati che consentano di diluire nel lungo termine l’impatto della crisi senza appesantire eccessivamente i debiti pubblici nazionali.
In Europa in questi giorni sono state assunte decisioni importanti e incoraggianti che vanno però accompagnate con l’introduzione di titoli di debito europei.
In Italia, con il decreto legge Cura Italia sono state adottate prime misure specifiche per il rafforzamento del sistema che vanno però completate e rafforzate. Il nostro Paese può e deve muoversi subito, con una ingente dotazione in termini di risorse volte a generare effetti per tutte le imprese italiane, piccole, medie e grandi. Anche in questo potremo essere un modello da imitare, i primi ad avere affrontato il problema, i primi ad attuare le soluzioni.
Nel riconoscere, pertanto, l’importante sforzo compiuto dal Governo, riteniamo cruciale che si definisca fin d’ora il quadro delle prossime azioni necessario per restituire fiducia rispetto a un percorso di difesa del sistema produttivo che dovrà far seguito a un evento correttamente equiparato a una guerra.
Queste azioni devono comprendere:
1. un piano anticiclico straordinario finanziato con risorse europee che preveda l’emissione di emissione di debito europeo
2. Interventi urgenti per il sostegno finanziario delle imprese piccole, medie e grandi attraverso che prevedano:
• la sospensione immediata per tutte le imprese, a prescindere dalle soglie di fatturato, dei i versamenti fiscali e contributivi di prossima scadenza e un allungamento del periodo di rateizzazione;
• la concessione, a richiesta ma senza obblighi documentali, del pagamento diretto da parte dell’INPS delle integrazioni salariali anche per le imprese che hanno riduzioni o sospensioni di orario con intervento della cassa integrazione COVID 19;
• il rafforzamento del Fondo di Garanzia per offrire supporto incondizionato a PMI e Mid Cap;
• misure straordinarie per la liquidità delle imprese, anche medie e grandi, che consentano di guadagnare tempo grazie alla garanzia dello Stato e attivando risorse europee attraverso il ruolo di CDP, BEI e FEI;
• un forte sostegno per le imprese strategiche, che accanto a linee di credito per liquidità, preveda, in caso di difficoltà, la possibilità di un ingresso temporaneo dello Stato nel capitale;
3. modifiche al contesto regolatorio europeo e nazionale.
Per sostenere le imprese con tempestività e incisività nella fase di emergenza è in particolare indispensabile:
• intervenire sulla regolamentazione finanziaria per alleggerire i requisiti prudenziali favorire i nuovi finanziamenti bancari ed eventuali misure di tolleranza sui prestiti in essere alle imprese danneggiate dal Covid-19;
• potenziare ulteriormente il nuovo Temporary Framework sugli aiuti di Stato approvato dalla Commissione Europea per dare ulteriore forza agli interventi di garanzia;
• definire strumenti europei e nazionali per semplificare il riconoscimento di COVID 19 quale causa di forza maggiore ai fini dell’esecuzione dei contratti;
• introdurre misure di carattere organizzativo per semplificare la gestione dell’emergenza e il rilancio degli investimenti pubblici;
4. la creazione di un Comitato Nazionale per la tutela del lavoro, che rappresenti un luogo permanente di confronto politico ed economica e che intervenga con immediatezza individuando le azioni, le soluzioni e le risorse di volta in volta necessarie affrontare l’emergenza nella sua evoluzione.
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