Un’avvertenza: nessuna tecnica al mondo vi darà beneficio se non vi regalate insieme una vita più sana, una dieta corretta, non curate sport e interessi e non dormite almeno 7-8 ore a notte
Viso fresco, pelle tonica, niente borse sotto gli occhi, segni d’espressione appena accennati. Guardatevi allo specchio. Chi vi darebbe quarant’anni? Invece li avete, forse anche qualcuno in più. Potete scegliere di dichiararli, con franchezza. Oppure può restare un segreto fra voi e la vostra carta d’identità. L’importante è che comunque non li dimostrate. Dietro un aspetto giovane ci possono essere tanti apporti: un fattore genetico, una vita sana, la rinuncia al fumo, una dieta equilibrata, esercizio fisico all’aria aperta. Magari anche un piccolo aiuto da parte della dermatologia plastica.
Un patto col tempo non lo potete fare. Ma un aspetto sano, fresco, naturalmente giovane, dopo i quarant’anni non è un dono che arriva dal cielo. Va costruito passo dopo passo, si può dire a tavolino. Sotto questo profilo, gli uomini rispetto alle donne hanno qualche marcia in più. La pelle maschile è molto più sottile di quella dell’altro sesso, quindi i segni dell’età in genere compaiono almeno 5 anni più tardi. In più, il grasso secreto dal volto maschile per effetto del pelo costituisce un naturale fattore protettivo contro le aggressioni del tempo. Lo stesso, passati i quarant’anni, si può cominciare a pensare a qualche soluzione soft per ridare al viso la tonicità e la compattezza del decennio precedente.
La dermatologia plastica è una nuova branca della medicina che, senza bisogno di bisturi, aiuta la pelle a restare giovane, a invecchiare bene e a rimanere sana. Potete consultare uno specialista e studiare insieme a lui una proposta su misura. L’ultima frontiera è rappresentata dalla biorivitalizzazione: si tratta di tecniche non invasive che possono restituire a volto e collo un aspetto naturalmente rilassato. Potrete cavarvela con periodiche sedute della durata di meno di mezz’ora l’una, che non lasciano tracce evidenti per cui subito dopo è possibile anche riprendere il lavoro. II “Dermolifting”, per esempio, è un trattamento a base di microiniezioni di enzimi che combatte la perdita di elasticità della pelle del viso. Oppure c’è la tecnica “cross linked”, per distendere i tessuti eliminando l’aspetto grinzoso dalle guance. Il “Picotage”, invece, è studiato per contrastare l’azione nociva dei raggi ultravioletti proteggendo la pelle dall’invecchiamento precoce ed è quindi, adatto a chi ama molto fare vita all’aria aperta. Per riempire le rughe profonde si può intervenire invece con i filler, ossia materiali di riempimento riassorbibili come l’acido ialuronico che evitano sgradevoli “fissità” e, nel tempo, non provocano effetti collaterali. Ancora, per ravvivare un colorito spento e opaco si può provare con i peeling, sempre effettuati dallo specialista, che facilitano la rimozione delle cellule morte. Un’avvertenza: nessuna tecnica al mondo vi darà beneficio se non vi regalate insieme una vita più sana, una dieta corretta, non curate sport e interessi e non dormite almeno 7-8 ore a notte.
E i capelli? L’alopecia androgenetica, che porta al loro diradamento sino alla calvizie, interessa sino all’80% dei maschi sopra i 30 anni.
Andate da un dermatologo esperto in tricologia per preparare con lui un piano d’attacco, più che di difesa, che partirà da un nuovissimo test che consiste in un esame digitale computerizzato del capello e in pochi minuti individua il tipo e il grado di problema. Ormai ci sono farmaci efficaci nel fermare il diradamento, per esempio quelli a base di minoxidil e di finasteride. Questo sul versante estetico. Su quello della salute, vi sottoporrete una volta all’anno ad una dermatoscopia, un check-up della pelle che può individuare in tempo eventuali tumori cutanei. Oggi il test viene fatto con apparecchiature collegate a un computer che permettono di monitorare nel tempo ogni minimo cambiamento della cute e dei nei.