Questo bellissimo film del regista ungherese Gábor Reisz racconta una commovente storia ambientata nella Budapest dei giorni d’oggi.
Il protagonista della trama è Abel, un giovane diciottenne alle prese con la preparazione del suo esame di maturità, schiacciato tra le aspettative della famiglia da una parte e l’amore non confessato per la sua amica Janka dall’altra.
Purtroppo, l’esame va per il verso sbagliato e la bocciatura del ragazzo diventa la fatale scintilla che fa incendiare lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia,
progressista.
Finché l’accaduto non diventerà addirittura uno scandalo mediatico e il conflitto si sposterà su un piano ancora più ampio e clamoroso.
Ambientato nell’Ungheria piena di contraddizioni di Viktor Orbán e acclamato al Festival di Venezia, “Una spiegazione per tutto” racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese spaccato profondamente in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro, ma la pellicola è anche una fotografia che tenta di inquadrare il difficile destino dell’intera Europa.