Il numero di persone che sceglie di lavorare come freelance è in costante crescita. Il freelance è un libero professionista che lavora secondo una personale metodologia e proponendo uno specifico tariffario, godendo di una certa libertà per tutto ciò che concerne l’organizzazione e le tempistiche.
Dall’altro lato, però, è anche vero che non ha la sicurezza (e le relative tutele) che un contratto garantisce, a cominciare dallo stipendio fisso a fine mese. Con il termine freelance si identificano infatti le persone che lavorano per differenti realtà aziendali o associazioni senza avere un rapporto di dipendenza.
Per comprendere se questa formula possa o meno fare al caso proprio, cercheremo di mettere a fuoco una mappa di vantaggi e svantaggi relativi all’essere dei freelance. Sarà importante conoscere tutti i dettagli sul come aprire una partita IVA: questo passaggio risulterà obbligato nel caso in cui non si rientri nei contorni della prestazione occasionale (meno di 5mila euro fatturati all’anno, collaborazioni inferiori ai 30 giorni con lo stesso committente).
L’apertura della partita IVA oggi può essere portata a termine interamente online, con un bel risparmio di tempo: basterà effettuare la registrazione sul portale Fisconline, compilare alcuni moduli e recapitarli all’Agenzia delle Entrate. Dopo aver aperto la partita IVA si dovrà capire anche come affrontare la gestione finanziaria e contabile. Sempre più professionisti scelgono di ricorrere a un conto corrente aziendale come Qonto, pensato proprio per agevolare il monitoraggio di spese e pagamenti e ottimizzare i tempi di lavoro.
I vantaggi di lavorare come freelance
Iniziamo a esaminare quelli che sono i vantaggi di lavorare come freelance. Abbiamo accennato alla possibilità di gestire al massimo gli orari di lavoro, individuando sia quante ore lavorare che quando iniziare a farlo. Altro aspetto chiave riguarda la libertà di scelta in fatto di clienti e collaboratori, oltre alla possibilità di lavorare praticamente da qualsiasi location.
Si può attrezzare una postazione di home office nel salotto di casa oppure optare per una soluzione di coworking, in modo da scacciare la sensazione di solitudine che può assalire dopo tante ore al pc. Il fatto di essere il capo di se stessi porterà poi a una maggiore responsabilizzazione e alla consapevolezza di doversi sempre aggiornare per restare al passo (soprattutto per quanto riguarda la digital transformation). Lavorare come freelance offrirà anche la possibilità di gestire al meglio le entrate sia nel quotidiano che in ottica di crescita e sviluppo dell’attività.
Gli svantaggi di lavorare come freelance
Ovviamente il lavoro da freelance non è tutto rose e fiori, ci sono anche degli svantaggi. Per prima cosa il lavoro può non essere sempre stabile e continuo: potrebbero esserci dei periodi nel corso dell’anno caratterizzati da minori entrate. Difficilmente inoltre, proprio perché si diventa il capo di se stessi, si potrà distinguere in maniera netta la vita personale da quella professionale (soprattutto nel caso in cui l’ufficio sia anche la propria casa).
Il freelance dovrà mettersi in cerca dei migliori progetti ai quali dedicarsi per guadagnare, senza attendere che qualcuno gli assegni un lavoro. Abbiamo accennato già all’assenza di uno stipendio fisso a fine mese per il freelance, che si somma all’assenza di benefit tipici di un impiegato “tradizionale” (per esempio la tredicesima a fine anno).